a cura di Credipass
A 18 mesi dall’accordo che ha portato all’ingresso di Duna House nel capitale di Hgroup, la holding che tra le altre società controlla anche Credipass, PLTV ha avuto il piacere di intervistare Guy Dymschiz, amministratore delegato di Duna House Group. Fondata nel 1998 e quotata alla Borsa di Budapest, Duna House Group è la prima società ungherese nel settore dell’intermediazione creditizia e leader nel settore immobiliare in Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca.
Cosa ha spinto Duna House ad acquisire una società italiana attiva nel settore del credito, delle assicurazioni e dell’intermediazione immobiliare? Quali vantaggi strategici e sinergie avete realizzato e realizzerete con questa operazione?
“Esaminiamo costantemente i mercati europei alla ricerca di potenziali società da acquisire ma, tra le molte aziende con cui entriamo in contatto, sono poche quelle che con cui finalizziamo l’acquisizione. Nel caso di Hgroup, ci sono 3 motivi principali che ci hanno spinto a realizzare l’operazione. Il primo: Hgroup si adattava perfettamente al profilo del nostro gruppo dal punto di vista dell’ambito di attività. Secondo: abbiamo trovato un management molto forte e una buona cultura aziendale focalizzata su risultati, innovazione e crescita. Terzo motivo: vediamo un enorme potenziale di crescita nel mercato italiano e nel settore dell’intermediazione creditizia. Le banche continueranno a chiudere le filiali e le società di mediazione ad aumentare la propria quota di mercato. A questo proposito vediamo che l’Italia è forse indietro di 5-10 anni rispetto agli altri mercati in cui operiamo. Adesso, 18 mesi dopo, posso confermare che siamo molto felici di aver concluso l’accordo con Hgroup: è stato un enorme passo avanti per il gruppo Duna House in termini di dimensione aziendale, area geografica di attività e know how.
Nelle nostre precedenti operazioni abbiamo acquisito aziende in difficoltà, che avevamo bisogno del nostro know-how per realizzare un cambiamento e rilanciare il proprio business. Hgroup è stata una storia completamente diversa: è un’azienda di grande successo, molto ben gestita, con cui abbiamo condiviso reciprocamente il know how realizzando sorprendenti sinergie. Non a caso il marchio Credipass è stato adottato a livello di gruppo, e rappresenta oggi il brand di intermediazione finanziaria che utilizziamo anche in Ungheria e Polonia“.
Dopo l’acquisizione di Duna House, molte banche che prima non erano convenzionate hanno firmato un accordo con Credipass: pensa che sia stato anche il vostro ingresso a dare una dimensione internazionale al gruppo?
“Probabilmente è una combinazione di 2 fattori. Da un lato la reputazione e i risultati di Credipass, che è semplicemente troppo grande per essere ignorata da qualsiasi istituto finanziario. E dall’altra l’ingresso in un gruppo internazionale con buona reputazione e relazioni nel settore. Tuttavia penso che la cosa più importante sia aver mantenuto la parola data alla rete Credipass. Abbiamo promesso alla rete che avremmo aggiunto queste banche alla nostra lista di partner, questa era una delle nostre massime priorità e siamo felici di essere riusciti a mantenere quanto promesso”.
Il Consiglio Nazionale del Notariato rileva che solo primo bimestre 2023 si è registrato un calo dei mutui ipotecari del 23,56% annuo: il dato indicherebbe una diminuzione del capitale necessario per l’acquisto di immobili, passato nello stesso periodo da 10,2 a 8,1 miliardi di euro. Quali sono le vostre aspettative in termini di volumi e ricavi di Hgroup e Credipass per l’anno in corso? Teme che il progressivo aumento dei tassi di interesse possa pregiudicare i risultati di bilancio?
“Non ci sono dubbi che il mercato dei mutui e degli immobili rimarranno sfidanti nel breve e medio termine, pa penso che in questo momento stiamo assistendo ad una situazione di mercato simile a quanto accaduto nel 2008. È possibile che quest’anno chiuderemo leggermente al di sotto del budget previsto, ma questo non è molto significativo perché stiamo lavorando con un’ottica di lungo termine.
Quando guardiamo a lungo termine, possiamo vedere che Credipass è nella migliore posizione di mercato per la crescita futura. Abbiamo la migliore struttura e conoscenza del prodotto, un’ottima gestione, lead, IT, pensiero innovativo e altro ancora. Credipass oggi è la Ferrari della mediazione creditizia ed un agente o un collaboratore in Italia può guadagnare oggi più con Credipass che con qualsiasi altro concorrente sul mercato. Sì, forse dobbiamo guidare lentamente per 6-12 mesi a causa delle condizioni del mercato, ma penso che sia sempre meglio sedersi su una Ferrari in un ingorgo, piuttosto che su una brutta macchina. Non dimentichiamo che tutti i nostri concorrenti lavorano nello stesso contesto di mercato sfidante, ma non hanno il vantaggio che abbiamo noi.
I nostri ricavi e, non meno importante, le commissioni che abbiamo pagato alla nostra rete nel primo trimestre 2023 sono sui livelli all’anno precedente, nonostante il calo del 23,56% dei volumi di mercato sui mutui. Ciò significa che un agente Credipass non ha guadagnato meno, nel primo trimestre di quest’anno, rispetto all’anno scorso. Solo il suo mix di prodotti è cambiato. Penso che non ci siano molti concorrenti che possano dire lo stesso. Quindi, in un ottica di lungo termine, l’attuale situazione ci è molto favorevole: abbiamo l’opportunità di consolidare il mercato. Quando i volumi di intermediato sono inferiori gli agenti cercano sicurezza, flussi di reddito aggiuntivi e innovazione. Siamo in una buona posizione per offrire tutti e 3 gli elementi e vogliamo utilizzare questo “ingorgo” per concentrarci fortemente su reclutamento e aumento della nostra quota di mercato”.
Quali sono le maggiori differenze di mercato, prodotti e opportunità che ha visto in questi 18 mesi rispetto agli altri paesi europei dove siete presenti, e cosa ha apprezzato di più del mercato italiano e di Hgroup? Quali sono i progetti futuri di Duna House per l’Italia?
“Penso che in fin dei conti l’intermediazione creditizia sia abbastanza simile in tutti i paesi in cui operiamo. Tuttavia, la gamma di prodotti nel mercato italiano e in particolare in Hgroup è la più ampia che abbiamo mai visto. Penso, ad esempio, che la CQS è un prodotto eccezionale per noi e, essendo Credipass la società di mediazione n° 1 nella CQS in Italia, è un enorme vantaggio per la nostra rete. Allo stesso modo, l’attività assicurativa e la gamma di prodotti in Hgroup sono anni luce avanti rispetto a tutto ciò che siamo riusciti a sviluppare in altri Paesi.
In definitiva penso che tra tutti i mercati in cui operiamo, l’Italia sia quello in cui abbiamo maggior potenziale di crescita perché è enorme e la nostra quota è la più bassa. In Ungheria deteniamo una quota di mercato del 10% nei mutui, in Polonia del 7%, in Italia siamo circa al 2%. Vediamo un percorso molto chiaro verso il futuro, in cui aumenteremo gradualmente il nostro business: un processo che sarà principalmente organico, attraverso un forte reclutamento e l’aggiunta di nuove linee di prodotti e convenzioni.
D’altra parte, la nostra più grande sfida è sviluppare e rafforzare la parte immobiliare della nostra attività in Italia: stiamo facendo progressi in questo campo, ma non siamo contenti della loro velocità di sviluppo: siamo aperti quindi a esaminare delle opportunità di acquisizione, per accelerare la crescita di questo lato del business. Sono in corso colloqui con potenziali partner immobiliari, ma sono ancora tutti nelle fasi iniziali e non sappiamo ancora se e quando chiuderemo accordi in questo settore”.
Come valuta l’attuale management e la rete agenziale delle filiali di HGroup, dopo l’acquisizione? Ci sono piani per apportare modifiche o miglioramenti?
“La nostra opinione sulla gestione di Hgroup e delle sue controllate non è cambiata in questo anno e mezzo: vediamo una gestione di qualità e molto approfondita a vari livelli. La direzione è talentuosa e impegnata, ma la struttura non dipende da un solo manager, siamo a nostro agio con questa governance. Al momento non prevediamo cambiamenti nella struttura gestionale ma, con la crescita dell’azienda e di nuove attività, è chiaro che anche il management dovrà espandersi”.
Guy Dymschiz (Duna House Group): “Why Italy and Why Credipass”