I risultati del primo trimestre 2020 rafforzano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto conseguente all’epidemia da COVID-19, riflettendo la redditività sostenibile – che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato e dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi – e il supporto del Gruppo all’Italia anche con l’impegno a diventare un punto di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale e culturale.
In particolare, nel trimestre, Intesa Sanpaolo ha registrato un ulteriore miglioramento dei coefficienti patrimoniali, dell’efficienza, della qualità dell’attivo e del costo del rischio.
Le tendenze del nuovo contesto trovano Intesa Sanpaolo preparata grazie ai vantaggi competitivi del Gruppo:
– aumento della domanda di protezione della salute, del risparmio e delle attività economiche delle aziende: leadership di Intesa Sanpaolo nel Wealth Management & Protection e rafforzamento nel settore salute con l’acquisizione di RBM;
– maggior grado di rischio: efficace gestione proattiva del credito e partnership strategiche del Gruppo con primari operatori industriali attivi nella gestione dei crediti deteriorati;
– digitalizzazione della clientela: posizionamento ai vertici in Europa per funzionalità di mobile app e forte proposta digitale del Gruppo, con circa 10 milioni di clienti multicanale e circa 6 milioni di clienti che usano l’App di Intesa Sanpaolo;
– digitalizzazione dell’operatività della Banca: già oltre 35.000 persone del Gruppo in smartworking e ottimizzazione del modello distributivo con la razionalizzazione di circa 1.000 filiali dal 2018 e la possibilità di ridurre ulteriormente il numero di filiali a seguito della partnership strategica Banca 5 – SisalPay e del cambiamento indotto da COVID-19 nei comportamenti dei clienti, la maggioranza dei quali continuerà a essere servita dal Gruppo tramite i canali alternativi di elevata qualità.
Nel primo trimestre 2020, per il Gruppo si registra utile netto pari a 1.151 milioni di euro, rispetto a 872 milioni del quarto trimestre 2019 e a 1.050 milioni del primo trimestre 2019, che risulterebbe pari a circa 1.360 milioni escludendo l’accantonamento di circa 300 milioni ante imposte per COVID-19 e a circa 2,3 miliardi pro-forma se – oltre a escludere questo accantonamento – si considerasse la plusvalenza netta di circa 900 milioni da Nexi (che consentirebbe di assorbire circa 1,2 miliardi di accantonamenti ante imposte), con un conseguente buffer pari a circa 1,5 miliardi ante imposte a fronte dei possibili impatti dell’epidemia da COVID-19 per l’intero esercizio.
Le prospettive
Si ritiene che le informazioni attualmente disponibili consentano di delineare le tendenze generali di uno scenario per il contesto conseguente all’epidemia da COVID-19, anche se suscettibile di evoluzioni non prevedibili, in considerazione dei significativi profili di incertezza che contraddistinguono la straordinarietà dell’evento COVID-19.
Lo scenario è sintetizzabile nella previsione di un andamento del PIL dell’Italia che potrebbe registrare un calo nell’ordine dell’ 8-10,5% per il 2020 e una ripresa nell’ordine del 4,5-7% per il 2021.
In tale scenario, in cui viene confermata la validità delle azioni strategiche previste nel Piano di Impresa 2018-2021 di Intesa Sanpaolo, il Gruppo potrà continuare a contare sui propri punti di forza, che risiedono nel modello di business resiliente e ben diversificato, focalizzato sull’attività di Wealth Management & Protection e in particolare sullo sviluppo dei prodotti assicurativi danni non-motor, nella flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi e nella gestione proattiva del credito deteriorato.
Per il 2020, il Gruppo Intesa Sanpaolo può inoltre avvalersi dell’ampio buffer a fronte dei possibili impatti dell’epidemia da COVID-19, costituito dall’accantonamento di 300 milioni nel primo trimestre e della plusvalenza Nexi nel corso dell’anno, che consentirebbero complessivamente di assorbire circa 1,5 miliardi di rettifiche di valore su crediti ante imposte per l’intero esercizio.
Le considerazioni riguardanti il possibile scenario macroeconomico e i punti di forza strutturali di Intesa Sanpaolo portano a stimare che l’utile netto del Gruppo possa risultare non inferiore a circa 3 miliardi di euro nel 2020 e non inferiore a circa 3,5 miliardi nel 2021, assumendo un costo del rischio potenzialmente fino a circa 90 centesimi di punto per il 2020 e fino a circa 70 centesimi di punto per il 2021.
Viene confermata la politica dei dividendi indicata nel Piano di Impresa 2018-2021, che prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 75% del risultato netto per l’esercizio 2020 e al 70% per l’esercizio 2021, subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite dalla BCE in merito alla distribuzione di dividendi successivamente al 1° ottobre prossimo, termine della raccomandazione del 27 marzo scorso.