I risultati del primo semestre 2020 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto conseguente all’epidemia da COVID-19, riflettendo la redditività sostenibile – che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato e dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi – e il supporto del Gruppo all’Italia anche con l’impegno a diventare un punto di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale e culturale.
La generazione di valore sostenibile per tutti gli stakeholder verrà accresciuta dall’unione con UBI Banca – che non presenta complessità significative, anche in considerazione della comprovata capacità di Intesa Sanpaolo di realizzare integrazioni – valorizzando le realtà locali e le persone di UBI Banca e conseguendo un’ulteriore riduzione del profilo di rischio e importanti sinergie senza costi sociali.
Rispetto al primo semestre 2019, Intesa Sanpaolo registra, in particolare, un miglioramento dei coefficienti patrimoniali, dell’efficienza e della qualità dell’attivo. Anche il costo del rischio risulta in miglioramento se si escludono le rettifiche di valore su crediti per i futuri impatti di COVID-19, effettuati principalmente a copertura generica su crediti in bonis.
Le tendenze del nuovo contesto trovano Intesa Sanpaolo preparata grazie ai vantaggi competitivi del Gruppo:
– aumento della domanda di protezione della salute, del risparmio e delle attività economiche delle aziende: leadership di Intesa Sanpaolo nel Wealth Management & Protection e rafforzamento nel settore salute con l’acquisizione di RBM;
– maggior grado di rischio: efficace gestione proattiva del credito (Pulse, con circa 380 persone dedicate) e partnership strategiche del Gruppo con primari operatori industriali attivi nella gestione dei crediti deteriorati; primo posto tra le aziende italiane nella competizione “Cyber Resilience amid a Global Pandemic”, organizzata da AIPSA (Associazione Italiana Professionisti Security Aziendale);
– digitalizzazione della clientela: posizionamento ai vertici in Europa per funzionalità di mobile app e forte proposta digitale del Gruppo, con circa 10 milioni di clienti multicanale e circa 6 milioni di clienti che usano l’App di Intesa Sanpaolo, e partnership strategica con Nexi nei sistemi di pagamento (partecipazione del 9,9% nel capitale di Nexi);
– digitalizzazione dell’operatività della Banca: già circa 60.000 persone del Gruppo in smartworking e ottimizzazione del modello distributivo con la razionalizzazione di circa 1.000 filiali dal 2018 e la possibilità di ridurre ulteriormente il numero di filiali a seguito della partnership strategica Banca 5 – SisalPay e del cambiamento indotto da COVID-19 nei comportamenti dei clienti, la maggioranza dei quali continuerà a essere servita dal Gruppo tramite i canali alternativi di elevata qualità;
– crescente importanza della sostenibilità e della responsabilità sociale (ESG).
Nel primo semestre 2020, per il Gruppo si registra:
utile netto pari a 2.566 milioni di euro, rispetto a 2.266 milioni del primo semestre 2019, che corrisponde all’ 86% dei 3 miliardi di euro di utile netto minimo previsto per l’esercizio 2020 e risulterebbe pari a circa 3.160 milioni se si escludessero le rettifiche di valore su crediti pari a circa 880 milioni per i futuri impatti di COVID-19, principalmente a copertura generica su crediti in bonis.
Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, senza considerare l’acquisizione di UBI Banca, ci si attende che l’utile netto possa risultare non inferiore a circa 3 miliardi di euro nel 2020 e non inferiore a circa 3,5 miliardi nel 2021, assumendo un costo del rischio potenzialmente fino a circa 90 centesimi di punto per il 2020 e fino a circa 70 centesimi di punto per il 2021.
Anche considerando l’acquisizione di UBI Banca, viene confermata la politica dei dividendi del Gruppo, che prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 75% del risultato netto per l’esercizio 2020 e al 70% per l’esercizio 2021, subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite dalla BCE in merito alla distribuzione di dividendi successivamente al 1° gennaio 2021, termine della raccomandazione del 28 luglio scorso.
In aggiunta alla prevista distribuzione di dividendi cash da utile netto del 2020, Intesa Sanpaolo intende ottenere l’approvazione della BCE per una distribuzione cash da riserve nel 2021 alla luce dell’utile netto 2019 allocato a riserve nel 2020.
Viene confermato un coefficiente patrimoniale Common Equity Tier 1 ratio a regime pro-forma atteso superiore al 13% nel 2021, anche considerando l’acquisizione di UBI Banca e la predetta potenziale distribuzione cash da riserve.
Per il Gruppo risultante dall’acquisizione di UBI Banca, si prevede dal 2022 un utile netto non inferiore a 5 miliardi di euro e il proseguimento di una strategia focalizzata sulla remunerazione per gli azionisti e sul mantenimento di solidi coefficienti patrimoniali. Si intende rendere noto il nuovo Piano di Impresa entro la fine del 2021, appena lo scenario macroeconomico sarà diventato più chiaro.
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