15 Luglio 2024

L’avanzata dei Mutui Green, nel 2050 rappresenteranno oltre metà del Mercato

di Giuseppe Gaetano, editor in chief

Nel 2023 oltre il 40% degli immobili ristrutturati è stato portato in classe A, mentre le nuove costruzioni superano il 90%.

Nello scenario più ottimistico dipinto dalle ultime proiezioni CRIF, però, gli immobili in tale classe energetica raggiungeranno appena il 14% del parco immobiliare italiano nel 2030 e il 37% nel 2050; mentre gli immobili in classe G, ora al 36%, calerebbe di pari passo al 26 e al 7%.
Nel frattempo il mercato del credito risentirà negativamente del peso della direttiva Ue case green sul business real estate, ma positivamente dal rinnovato protagonismo che la normativa attribuisce alle banche in questo processo di transizione, facilitando compravendita e ristrutturazioni grazie alla necessità di ricorrere a dei finanziamenti green – sulla carta meno onerosi – per pagare il prezzo comunque elevato di entrambe le operazioni. I mutui green per acquistare casa potrebbero arrivare a rappresentare dal 24 al 30% del mercato nel 2030 e più della metà nel 2050; i prestiti per le ristrutturazioni, invece, dal 30 al 40% nel 2030 e circa il 70% nel 2050.

Istituti di credito e intermediari devono trovare il modo di “incanalare i flussi finanziari verso progetti e immobili sostenibili e la riqualificazione energetica” affermano i ricercatori ma senza l’aggiunta di sostanziosi incentivi governativi di tipo fiscale, sinergici con il sistema bancario, difficilmente si rilancerà davvero il giro d’affari e, soprattutto, si raggiungerà l’obiettivo europeo delle emissioni zero.

Più volte, anche in tempi non recenti, abbiamo parlato su PLTV.it delle prospettive aperte da questa categoria di prestiti, per le famiglie come per le imprese naturalmente. Le richieste sono passate dal 3,5% del mix nell’ultimo trimestre del 2023 a oltre il 15% nel primo semestre 2024, consentendo ai clienti un risparmio in virtù di tassi più competitivi rispetto ai prodotti standard: MutuiOnline rileva che a giugno il tasso variabile medio per un mutuo standard era al 5,04% contro il 4,55 del green, mentre il fisso toccava rispettivamente 3,26 e 2,89%. La differenza sui tassi migliori per entrambe le tipologie si attesta tra 27 e 35 punti base, con il variabile a 4,26% rispetto a 4,53% e il fisso a 2,65% rispetto a 2,90%.
Chissà se c’è un po’ di “verde” anche nelle rilevazioni generali del comparatore web sul segmento mutui che, a fronte di una durata media stabile a 24 anni, registra un aumento dell’importo erogato a quasi 141mila euro, la cifra più alta degli ultimi 10 anni.

Mutui: “Verde” Speranza all’orizzonte, intanto Calano anche i tassi Variabili

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