20 Marzo 2024

Mediocredito: la Crescita di BdM Banca e Cr Orvieto nel nuovo Piano al 2027, Raccolta Diretta oltre 12 Mld

I CdA di Mediocredito Centrale, BdM Banca e Cassa di Risparmio di Orvieto hanno approvato il nuovo Piano Industriale 2024-2027 che riflette il rientro dell’inflazione e, in ambito bancario, la prosecuzione del calo della raccolta diretta e l’atteso incremento del costo del credito.

In linea con la vision del precedente ciclo di panificazione, il Piano conferma: la mission del Gruppo a sostegno delle imprese, con particolare attenzione a quelle del Mezzogiorno; la focalizzazione sul credito, a cui si affiancano ulteriori servizi e prodotti; l’accelerazione del percorso di crescita delle banche commerciali, a fianco di famiglie e imprese nei propri territori di riferimento; il proseguimento di un percorso di allineamento ad obiettivi e modelli operativi in ambito ESG; la sostenibilità economica e patrimoniale, il sostegno agli investimenti per la twin transition. Tre direttrici principali: integrazione, innovazione e coesione.

Gli obiettivi strategici prevedono: un aumento dei crediti verso clientela previsto nell’arco del Piano, con uno stock a regime di circa € 12 miliardi di crediti al 2027; un incremento della raccolta diretta, con uno stock a regime superiore ai 12 mld a fine Piano; una accelerazione nel processo di derisking, con NPE ratio lordo inferiore al 5% nel 2027, pur in uno scenario previsionale di un aumento dei crediti deteriorati; un adeguato presidio del rischio di liquidità, mediante interventi mirati alla sostituzione della Tltro in scadenza con raccolta retail attraverso, tra l’altro, l’attivazione di un canale online e operazioni di cartolarizzazione.

Confermata la declinazione di un capital plan per lo sviluppo di un livello di capitalizzazione con TCR oltre il 15%. A corredo del Piano, è stato predisposto il Funding Plan di Gruppo in cui – a fronte dello sviluppo degli impieghi e delle scadenze della raccolta in essere – sono state declinate le forme di copertura del fabbisogno incrementale, che includono nuove emissioni obbligazionarie unsecured, cartolarizzazioni e raccolta interbancaria per garantire il soddisfacimento dei requisiti regolamentari in termini di liquidità operativa e strutturale, soddisfacendo al contempo le esigenze di economicità e di diversificazione delle fonti.

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