La manovra finanziaria del governo, attesa il 29 dicembre al voto finale del Senato, lascia in sospeso diverso misure economiche ma sul capitolo mutui è stato messo un punto.
Il provvedimento resuscita una norma introdotta per il 2012 dal governo Berlusconi IV (Dl 70/2011, articolo 8, comma 6) e prevede, per tutto il 2023, il diritto alla trasformazione in tasso fisso di mutui ipotecari sottoscritti a tasso variabile, prima dell’1 gennaio 2023, per l’acquisto o la ristrutturazione di una o più unità immobiliari adibite ad abitazione.
Non solo. Il finanziamento originario non deve superare i 200mila euro, mentre il titolare deve essere una persona fisica con Isee fino a 35mila euro al momento della richiesta e, salvo diverso accordo tra le parti, senza ritardi nel pagamento delle rate. La rinegoziazione deve inoltre portare il mutuo a registrare un tasso annuo nominale fisso con limiti quantitativi prefissati, ovvero “non superiore al tasso che si ottiene in base al minore tra l’Irs in euro a 10 anni e l’Irs in euro di durata pari alla durata residua del mutuo”.