Nell’ambito dell’attuale dibattito sul mercato dei mutui a tasso variabile PLTV.it ha intervistato Valerio Fallucca, Head of Retail Banking di ING Italia, per capire come sta impattando il rialzo dei tassi di interesse sul business della banca e quali sono le misure e le agevolazioni messe in campo per i loro clienti.
A giugno la BCE ha aumentato ancora una volta i tassi, portandoli al 4%. Questo per molte famiglie che hanno un tasso variabile potrebbe significare maggiore difficoltà a sostenere le rate. Come stanno reagendo i vostri clienti e che tipo di soluzioni offrite?
Da circa un anno, i tassi di interesse sono cresciuti con una rapidità senza precedenti, con un impatto importante sulle rate dei mutui a tasso variabile. A inizio anno ci siamo attivati per sostenere i clienti e aiutarli a superare questa fase, offrendo, contestualmente all’introduzione della legge di bilancio del 2023, la possibilità di rinegoziare il mutuo passando al tasso fisso, estendendola anche a chi non avesse i requisiti.
Da inizio giugno, invece, abbiamo iniziato a proporre ai clienti l’opzione dell’allungamento della durata – successivamente suggerita al settore anche dal MEF e dall’ABI – che consente di ridurre in maniera ancor più efficace l’importo della rata, fino al 30%. Fino ad ora questa possibilità è stata accolta dal 50% dei clienti a cui l’abbiamo proposta. Continueremo a offrirla a coloro che cercano soluzioni per ridimensionare sensibilmente l’impatto del mutuo sul loro bilancio.
Per quanto riguarda invece il passaggio dal variabile al fisso, dall’inizio del ciclo rialzista è stato chiesto e ottenuto da circa il 10% dei nostri clienti. Tutto sommato, quindi, la gran parte della clientela ha valutato di continuare con il variabile, o perché non avrebbe ottenuto una diminuzione della rata rilevante, o perché fiduciosa verso una possibile inversione di tendenza nei prossimi trimestri.
Quali sono le altre soluzioni che offrite ai clienti che vogliono rinegoziare il proprio mutuo?
Oltre al passaggio al tasso fisso e all’allungamento della durata, proponiamo anche la rinegoziazione con il mutuo a tasso misto: con quest’opzione i clienti hanno la possibilità di decidere, dopo un periodo di 5 anni a rata fissa, se continuare con il fisso oppure passare al variabile, magari usufruendo di condizioni di mercato migliori.
Per i nuovi mutui, invece, che tipo di domanda state ricevendo? E sulla base di quali criteri i clienti dovrebbero scegliere se optare per il fisso o il variabile?
Attualmente il 50% dei clienti stipula a tasso fisso, il 30% sceglie il misto e il 20% il variabile, che sta mostrando ancora una buona tenuta. La scelta del tasso dev’essere un bilanciamento tra la propensione al rischio del cliente e l’importo della rata che è in grado di accollarsi. Nell’attuale scenario economico optare per il fisso significa certamente garantirsi la certezza della rata nel tempo, ma bisogna considerare che siamo in un momento in cui i tassi sono storicamente alti, per cui in caso di futuri ribassi ci si precluderebbe la possibilità di beneficiare di una rata più leggera.
L’opzione del misto invece viene considerata da chi cerca la sicurezza di una rata costante, ma vuole lasciarsi aperta la possibilità di poterla ridiscutere in futuro. Per chi infine è disposto ad accettare un certo grado di incertezza, il tasso variabile potrebbe offrire in futuro opportunità di riduzione della rata: non dimentichiamo che per molti anni chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile e che oggi ha visto impennarsi la rata, ha pagato interessi decisamente contenuti.
Che soluzioni offre ING per gli aspiranti mutuatari?
Offriamo diverse tipologie di tasso: variabile, fisso e misto, con possibilità di rinegoziarlo ogni 5 o 10 anni. Siamo molto competitivi sul variabile e in generale offriamo importanti incentivi, come ad esempio uno sconto di 20 punti base sul TAN (spread + l’indice di riferimento) se si addebita la rata sul nostro conto corrente, Conto Corrente Arancio. A chi acquista invece un immobile in classe energetica A o B, offriamo uno sconto di 10 punti base: un modo concreto per dare il nostro sostegno alla transizione sostenibile.
Ultimo ma non meno importante, abbiamo un processo di richiesta molto rapido e snello: è 100% digitale, con la possibilità di avere un esperto sempre a disposizione sia durante la fase di richiesta sia successivamente, fino alla stipula. Grazie a questo processo, garantiamo risposte veloci: mediamente in circa 10 giorni comunichiamo l’esito della approvazione reddituale del mutuo.
Guardiamo invece al business: che impatto ha avuto il rialzo dei tassi sul vostro?
Il rialzo dei tassi non ha frenato la nostra crescita sui mutui: in un mercato che ha fatto registrare nel primo semestre di quest’anno una contrazione dell’erogato dell’8% rispetto all’anno scorso, abbiamo quasi raddoppiato la nostra produzione, passata da circa € 600 milioni nel primo semestre del 2022 a quasi € 1,2 miliardi nei primi 6 mesi del 2023. Con questi numeri, attualmente abbiamo raggiunto una quota di mercato del 10%. Questo grazie a un’offerta competitiva, a processi rapidi e a una rete di vendita in espansione, che sta lavorando molto bene, con grande focus sulle esigenze dei clienti.