25 Luglio 2024

Mutui ritagliati sulle sfumature Green delle case, il criterio “Verde” nella gamma d’Offerta

di Giuseppe Gaetano, editor in chief

La convenienza economica dei mutui green è una componente che agisce senz’altro più della coscienza ecologica nelle richieste dei clienti, passate dal 3,5% del mix nell’ultimo trimestre 2023 a oltre il 15% del primo 2024.

Questo perché i finanziamenti per l’acquisto di immobili in classe A e B e la ristrutturazione energetica hanno un valore di investimento, per l’acquirente come per il proprietario dell’abitazione, al di là delle imposizioni della direttiva Ue (che il governo avrà prima o poi il compito di rendere accessibili a tutti con qualche agevolazione). Che l’efficientamento riduca i prezzi delle bollette, ci crediamo meno; ma certamente banche e intermediari correranno meno rischi di transizione sul portafoglio di garanzie ipotecarie (tranquillizzando gli organi di vigilanza). Tuttavia il fenomeno green non è poi così recente: in base agli ultimi dati Bankitalia disponibili, già nel 2022 circa 30 player – rappresentativi di quasi la metà degli attivi dell’intero sistema – hanno erogato mutui verdi per 3,5 miliardi di euro, il 12% del totale; a tassi di interesse, tra settembre 2022 e giugno 2023, inferiori di 7 punti base rispetto ai mutui standard. Per Mutuionline oggi la forbice, spalancata al massimo grado, arriverebbe perfino a 30 pb.
Di sicuro l’accresciuta concorrenza sul terreno tra istituti, e la parabola del costo del denaro all’orizzonte, sono destinate a sfornare offerte competitive e ad aumentare uno sconto per ora contenuto. Vedremo interessanti campagne commerciali in futuro.

Il semaforo “verde” già adesso è un criterio fondamentale di concessione del credito su cui calibrare il contratto, al pari del reddito del richiedente, e in prospettiva renderà sempre più difficile distinguere i due giri d’affari: mutui green da una parte, e tradizionali dall’altra.
Le sfumature brown e green della casa acquisteranno importanza strategica nel confezionamento e di un prodotto personalizzato in funzione del rischio, la cui articolata composizione richiederà agenti, mediatori e consulenti particolarmente preparati. Il livello di efficienza energetica è ormai una variabile determinante assieme a loan to value ed età e capacità di rimborso del mutuatario: attualmente dalla combinazione di queste 4 voci, unite al credit scoring del Sic, può derivare uno scarto fino a 200 pb a parità di condizioni sul mutuo acceso. Dal possedere o meno queste caratteristiche discenderà una gamma di proposte, molto elaborata sotto il profilo del packaging. L’auspicio è che le migliorie energetiche e infrastrutturali apportate – anche ai beni immobili delle imprese, per cui sono in corso numerose partnership bancarie – inneschino un circolo virtuoso rendendo la clientela a sua volta più finanziabile, e assicurabile, a ogni successiva implementazione.

Mutui, la “scalata” degli Intermediari. Credito al consumo, la CQ non conosce crisi

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