di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Prestiti finalizzati e personali continuano a compensarsi anche se nel 2023 erano i primi a dominare il mercato, mentre la continua ascesa conosciuta anche nel 2024 dal buy now pay later pare aver eroso quote di business soprattutto a loro.
E’ l’interpretazione che ci sentiamo di dare all’ultima ricerca di Crif, secondo cui l’anno scorso – pur nelle forti oscillazioni mensili – i prestiti personali sono aumentati del 11,3% mentre i finalizzati sono scesi specularmente dell’11,5%: il risultato è uno stabile -1,6% che però non tiene conto – nel macro insieme del credito al consumo – degli altri tipi di finanziamento come la cessione del quinto e, appunto, il Bnpl. Negli ultimi 12 mesi, secondo Bankitalia, il comparto è cresciuto nel complesso di almeno il 6% (nonostante tassi di interesse e indici dei prezzi elevati) e tutti i principali operatori del mercato intervenuti al recente Leadership Forum di EMFgroup a Milano hanno segnalato del resto una buona, se non ottima, tenuta dei differenti segmenti.
Lo spaccato delle forme tecniche mostra comunque l’evoluzione della modalità di accumulo del debito verso la dilazione di pagamento, spinta anche da importanti investimenti tecnologici dei player.
Il fenomeno costringerà banche e intermediari a mantenere vigile l’attenzione sulle capacità di rimborso dei clienti, ancor prima che vi intervenga normativamente la vigilanza recependo la nuova direttiva. Per ora la qualità del credito resta alta ma, riguardo il Bnpl, bisogna ringraziare l’accortezza delle famiglie più che la scrupolosità della valutazione del loro merito creditizio. Prevedendo interessi e movimentando importi maggiori, le politiche di offerta le altre tipologie di finanziamento sono necessariamente più accorte e disciplinate (sebbene anche il Bnpl preveda interessi se si saltano le rate).
Che per somme contenute si privilegi il Bnpl, è dimostrato inoltre dall’aumento dell’erogato medio erogato per i prestiti: 6.630 euro per i finalizzati (+13,1% a/a) e 11.884 per i personali (+1,1%). Metà della clientela richiede cifre sotto i 5.000 euro, i classici small ticket, anche se quasi il 30% poi li spalma su 5 o più anni – come avviene per gran parte dei prestiti personali – mentre la maggioranza dei finalizzati ha durata inferiore a 3 anni.
