In arrivo 6,7 miliardi nel bilancio pubblico, dalle privatizzazioni di Poste Italiane e Monte dei Paschi di Siena: i titoli dei due player vanno forte in Borsa e, dopo l’affaire Eni, sarebbe arrivato il momento giusto anche per loro.
I calcoli li fa l’edizione odierna de IlSole24Ore. Per quanto riguarda Poste – che negli ultimi 2 mesi ha approvato il nuovo Piano industriale al 2028 e presentato un primo trimestre 2024 con i conti in ascesa – il governo dovrebbe avviare un’offerta pubblica di vendita del 30% delle quote, rivolta anche al retail, al massimo entro luglio: ai prezzi attuali, porterebbe quasi 5 miliardi di euro nelle casse dello Stato, che manterrebbe un controllo tramite la partecipazione posseduta da CDP.
Subito dopo toccherebbe a MPS, tornata nel 2023 al dividendo dopo 13 anni e che ha ugualmente diffuso in questi giorni una straordinaria relazione trimestrale. Il Tesoro ha in mano ancora il 26,732% delle azioni dell’istituto guidato dall’AD Luigi Lovaglio, che varrebbero intorno a 1,7 mld: cifra a cui vanno sommati gli 1,6 mld garantiti dalle prime due tranche di cessioni.