A fine 2019 la popolazione degli iscritti è diminuita di 596 unità (7%), di cui oltre l’80% costituito da iscritti non operativi.
Tale flessione è in buona parte da attribuire agli oltre 1.130 provvedimenti di cancellazione adottati dall’Organismo. Ne deriva che la flessione degli iscritti non sembra indicare, secondo l’analisi dell’Ufficio Studi dell’Organismo, una sofferenza del settore quanto una stabilizzazione del numero di operatori del mercato. Infatti, tra gli Agenti in attività finanziaria, i soggetti usciti dagli Elenchi sono soprattutto Agenti persona fisica non operativi già dal 2018 mentre gli iscritti operativi sono aumentati rispetto all’anno precedente. La flessione degli iscritti Mediatori è leggermente più rilevante: -5% rispetto al 31/12/2018. Cresce però la dimensione media degli operatori: il numero medio di dipendenti/collaboratori per Mediatore è passato da 15,5 nel 2016 a 20,3 mentre quello degli Agenti persona giuridica da 6,2 a 6,9.
Parallelamente si registra un deciso aumento (+1.413) dei dipendenti/collaboratori degli iscritti, che arrivano a quota 16.227 soggetti. Tale crescita ha riguardato tutti i settori: in particolare, nel settore della mediazione creditizia si registra il maggiore incremento (+ 710), pari a circa il 50% dell’aumento totale registrato; le agenzie finanziarie, sotto forma di persone giuridiche, incidono per oltre il 30% (+447).
La conferma della buona tenuta del settore viene dal numero dei mandati che, secondo quanto comunicato dagli iscritti, risultano complessivamente 25.873 con un importante aumento di 3.241 unità (+14%), triplicando quanto già registrato a fine 2018 (+5%). Anche nel 2019 la “Cessione del V dello stipendio/pensione e delegazioni di pagamento” è il prodotto maggiormente presente sul mercato (18%), seguito dal “Credito personale” (14%) e dai “Mutui” (10%).
Dall’attività di vigilanza un quadro orientato alle Regole
L’attività di vigilanza, che nel 2019 si è sostanziata in 7.698 controlli, offre l’immagine di una categoria sempre più orientata al rispetto delle regole, anche grazie al confronto con gli uffici e alle Comunicazioni al mercato diffuse dall’Organismo. A valle delle procedure istruttorie sono stati infatti varati solo 596 provvedimenti sanzionatori, con un consistente aumento (+48%) delle sanzioni pecuniarie comminate a seguito di attività ispettive. I provvedimenti sanzionatori di cancellazione sono stati irrogati, per la maggior parte dei casi, per omesso versamento del contributo di iscrizione negli Elenchi e Registri. I provvedimenti di sospensione hanno invece prevalentemente interessato Agenti dei servizi di pagamento e Cambiavalute, rispettivamente per violazioni relative a pubblica sicurezza e mancata trasmissione dei flussi relativi alle negoziazioni effettuate; le sanzioni pecuniarie sono state adottate prevalentemente all’esito di attività ispettiva, con un incremento del 48% rispetto all’anno precedente; i richiami scritti deliberati nel 2019 sono stati 149, pari al 23% del totale dei provvedimenti irrogati.
Nel corso dell’anno si è rafforzata la collaborazione con la Guardia di Finanza che ha inviato 625 richieste di informazioni e 84 segnalazioni relative, tra l’altro, al presunto esercizio abusivo dell’attività di agenzia e mediazione creditizia, alla violazione del principio di incompatibilità tra Agente e Mediatore creditizio e del principio del mono- mandato.