da report Economie Regionali di Banca d’Italia.
Alla fine del 2023, secondo il rapporto di Banca d’Italia, sulla economia regionale, operavano in Sicilia 41 banche con 244 sportelli.
Solo 15 banche hanno però sede amministrativa nella regione (meno della metà rispetto a dieci anni prima e una in meno rispetto al 2022).
Sul ridimensionamento dell’ultimo decennio hanno inciso le operazioni di aggregazione tra intermediari, in particolare tra banche di credito cooperativo.
Nel 2023 i prestiti di banche e società finanziarie alle famiglie consumatrici siciliane hanno fortemente rallentato: a dicembre il tasso di variazione sui dodici mesi è sceso all’1,5 per cento (era +4,1 a fine 2022).
La decelerazione è riconducibile in prevalenza alla componente rappresentata dai mutui. Nel 2023 il flusso di nuovi mutui è diminuito a poco più di Euro 1,5 miliardi, un valore inferiore di oltre un quinto rispetto all’anno precedente.
Anche l’importo medio dei mutui è diminuito. Questo rallentamento ha proseguito anche nei primi mesi del 2024.
Stime condotte utilizzando le informazioni della Centrale dei rischi indicano per il 2023 una crescita degli episodi di sospensione (o di ritardo) del pagamento delle rate dei mutui. l’ammontare di quelli che alla fine dell’anno si trovavano in tale situazione è salita al 3,1 per cento del totale (dall’1,2 % di fine 2022), un dato più elevato di mezzo punto percentuale rispetto alla media nazionale e superiore a quello del 2019.
Segnali di difficoltà nel rimborso emergono anche dal maggiore ricorso da parte delle famiglie al Fondo di solidarietà per la sospensione dei mutui per l’acquisto della prima casa (“Fondo Gasparrini”).
Il credito al consumo ha continuato invece a fornire un contributo positivo, e la crescita è dovuta maggiormente all’aumento del numero di nuove persone che si indebitano (ovvero dei prenditori) o da persone che accendono altri finanziamenti (che rappresentano il 60% dei nuovi contratti -valore lievemente superiore alla media nazionale). I tickets medi sono Euro 5.000 per i contratti di credito al consumo e Euro 15.000 per la Cessione del V.
In base a valutazioni, la clientela siciliana nel 2023 risultava più rischiosa rispetto alla media nazionale: quasi i due quinti dei nuovi contratti erano stati stipulati da soggetti appartenenti alla classe a maggior rischio (poco più di un quarto in Italia), un’incidenza più elevata di quella media dei contratti in essere (circa il 30 per cento).
Nel 2023 la capacità di rimborso dei prestiti al consumo è lievemente peggiorata: a dicembre il 2,8 per cento delle posizioni che erano in regola con i pagamenti all’inizio dell’anno presentava ritardi nei rimborsi (2,6 alla fine del 2022), un dato superiore di quasi mezzo punto rispetto a quello medio nazionale. Per poco meno della metà delle posizioni i ritardi erano di grave entità2, un valore in linea con quello dell’anno precedente.
Tra i prestiti finalizzati, si è rafforzata l’espansione di quelli destinati all’acquisto di autoveicoli, per la ripresa delle immatricolazioni (cfr. il paragrafo: Il reddito e i consumi delle famiglie), mentre si registra un calo nella Cessione del V...