Il Consiglio di Amministrazione di ViViBanca ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2020.
Nel commentare i soddisfacenti risultati ottenuti nel periodo, il presidente Germano Turinetto ed il direttore generale Antonio Dominici hanno sottolineato in particolare la capacità della Banca di proseguire il suo sviluppo anche in condizioni particolarmente avverse e l’efficacia delle politiche di asset e liability management attuate nel semestre.
“Ciò consentirà di accelerare i progetti di crescita per linee esterne e di diversificazione previsti nel Piano Industriale della Banca, oltre ai progetti in corso di attuazione nei diversi cantieri di lavoro avviati nel secondo trimestre del 2020” sottolinea Germano Turinetto.
Conclude Dominici: “Sono stati mesi difficili, ma la nostra Banca ha saputo trasformare in energie positive le difficoltà legate all’emergenza della pandemia, rafforzando il processo interno di trasformazione digitale e il progresso tecnologico che, oggi più che mai, contraddistingue la nostra strategia di crescita”.
Di seguito il commento ai principali risultati dell’esercizio:
Al 30 giugno 2020 ViViBanca chiude il bilancio con crediti verso i clienti che si attestano a Euro 156 mln (+15,6% rispetto a Euro 135,1 mln al 31 dicembre 2019), grazie al deciso contributo del prodotto della CQSP.
I volumi intermediati complessivi (montante) per i prodotti CQSP e Anticipo TFS sono pari a Euro 110,4 mln rispetto a Euro 109,9 mln al 31 dicembre 2019.
I nuovi flussi di erogazione (finanziato) nella CQSP e nel TFS sono pari a circa Euro 90,1 mln, in leggero aumento rispetto a Euro 89,7 mln nel primo semestre 2019.
Per quanto concerne il conto economico, il margine d’interesse si attesta a circa Euro 1,8 mln al 30 giugno 2020 (+71,7% rispetto al I semestre 2019). Tale incremento è dovuto principalmente all’aumento dei proventi da titoli e crediti verso clienti core (CQSP e TFS), parzialmente compensati da un incremento del costo della raccolta per la progressione delle masse medie (time deposit).
Il margine di intermediazione si attesta a Euro 11,8 mln (+22,5% rispetto a Euro 9,6 mln del 2019).
I costi operativi sono pari a Euro 7,1 mln (+2,5% rispetto al I semestre 2019).
Le rettifiche per rischio di credito si attestano a un valore negativo di Euro 660 mila tenuto conto del contesto macroeconomico di riferimento.
L’utile netto, alla luce delle evidenze gestionali, si attesta a Euro 1,5 mln in netto incremento (+90%) rispetto a Euro 777 mila del primo semestre 2019, nonostante i mesi di lockdown a seguito della pandemia da Covid-19.
Il combinato disposto del risultato d’esercizio ed un andamento positivo delle riserve valutative ha influenzato il patrimonio netto che si è attestato ad Euro 43,4 mln, rispetto ad Euro 40,7 mln del 31 dicembre 2019.
I coefficienti patrimoniali beneficiano nel periodo dell’applicazione delle nuove regole della CRR II; in particolare si evidenziano impatti positivi grazie alla riduzione degli RWA sul prodotto CQSP e della nuova normativa sull’esposizione verso cartolarizzazioni. Gli indicatori risultano pertanto significativamente superiori rispetto al sistema di riferimento e alle condizioni di SREP vigenti.