da Relazione Annuale Anti Trust
La vertiginosa accelerazione dell’evoluzione tecnologica ha generato nuove forme di vulnerabilità che hanno posto in termini nuovi il problema della tutela dei consumatori, spingendo legislatore e istituzioni pubbliche a farsi carico dei nuovi bisogni di protezione.
Sotto il primo profilo, l’evoluzione tecnologica (Big Data, AI, IoT, Blockchain), foriera della quarta rivoluzione industriale, ha alimentato una dinamica che, sul piano dei consumi, si è tradotta nella rapida ascesa della sharing economy, della social economy, della data economy e, da ultimo, dell’era dell’algoritmo.
In questo scenario, il contrasto delle vulnerabilità che si manifestano in ambito digitale è stato nel corso del 2022 al centro di alcune importanti riforme legislative, tese ad attualizzare la normativa orizzontale esistente o ad introdurre nuove regole sul piano sostanziale.
Il riferimento è, in particolare, al pacchetto di modernizzazione del diritto dei consumatori contenuto nella Direttiva n. 2019/2161/UE (c.d. Direttiva Omnibus) e al Digital Service Act (DSA), cui si deve l’introduzione delle più ampie e incisive riforme in ambito digitale.
La Direttiva Omnibus, entrata in vigore ad ottobre 2022, nasce nell’ambito del c.d. New Deal for Consumers con l’intento di rimediare alle lacune e alle incongruenze dell’acquis in materia di tutela e ad aumentare la trasparenza sul mercato online.
Non meno rilevante nella prospettiva indicata è il Digital Services Act (DSA) che, entrato in vigore il 1° novembre 202222, introduce, secondo un sistema di gradazione delle responsabilità in funzione della dimensione dei fornitori di servizi digitali, precisi obblighi a carico delle piattaforme in relazione ai contenuti postati dagli utenti (user-generated content) e il rafforzamento della tutela dei diritti fondamentali degli utenti contro i contenuti illegali e la disinformazione.
Il costante avanzare del progresso tecnologico, il suo sfruttamento da parte delle aziende per manipolare gli utenti, lo sviluppo di nuove dimensioni dai contorni ancora indefiniti determinano l’affioramento di nuove ipotesi di fragilità legate al mondo digitale, che costituiscono altrettante sfide per i pubblici poteri.
Ad esempio il cosidetto metaverso, un fenomeno complesso che pone questioni del tutto inedite in merito alle regole consumeristiche da applicare, tra cui la possibile trasposizione, all’interno di un mondo di mezzo fra
reale e virtuale, di regole che trovano la propria ratio nella distinzione tra mondo fisico (off-line) e mondo digitale (on-line).
Anche i sistemi di intelligenza artificiale (AI) che consentono alle imprese di trasformare i dati relativi al comportamento e alle preferenze dei consumatori in informazioni utilizzabili a scopo commerciale e di adottare nei loro confronti un approccio sempre più personalizzato, sono da tenere molto sotto controllo e rendono i consumatori sempre più vulnerabili.