31 Maggio 2024

Bankit: anche nel 2023 crescono gli Impieghi degli Intermediari Creditizi non Bancari. Cessione del V +13%

PLTV riporta un breve estratto da Relazione Annuale di Banca d’Italia 2023

Nel 2023 è proseguita la crescita degli impieghi degli intermediari creditizi non bancari.

Nei settori della cessione del quinto dello stipendio o della pensione e del credito al consumo i finanziamenti sono cresciuti rispettivamente del 13 e dell’11%, mentre nei comparti del leasing e del factoring sono rimasti pressoché stabili.

La qualità del credito è migliorata: al lordo delle rettifiche di valore, l’incidenza dei finanziamenti deteriorati sul totale si è ridotta di 0,8 punti percentuali, al 3,6%.

La redditività degli intermediari creditizi non bancari si è mantenuta stabile; il rapporto tra il risultato di esercizio e il totale attivo è stato infatti di circa l’1%,in linea con il 2022.

Anche il rapporto tra i fondi propri e le attività ponderate per il rischio (total capital ratio) si è confermato pressoché costante, al 13,3%.

L’ammontare delle garanzie rilasciate dai confidi iscritti nell’albo ex art. 106 del Testo unico bancario (TUB) è diminuito del 7% a 6,4 miliardi.

L’incidenza delle garanzie relative a esposizioni deteriorate sul totale di quelle rilasciate corrispondeva al 19,5 per cento, come nel 2022. La redditività del settore è rimasta modesta, per l’alta incidenza dei costi fissi. Il rapporto tra i fondi propri e le attività ponderate per il rischio si è mantenuto elevato, al 39,3 per cento.

Il valore delle operazioni di cartolarizzazione di finanziamenti bancari gestite dagli intermediari finanziari iscritti nell’albo ex art. 106 TUB nel comparto delle attività di riscossione dei prestiti ceduti e di svolgimento dei servizi di cassa e di pagamento (servicing) è sceso del 6%.

La quota di mercato del complesso delle operazioni di cartolarizzazione relativa a questi intermediari è ancora stabile nel confronto con quella delle banche, al 46% tale quota è pari al 72% se si escludono le operazioni di autocartolarizzazione).

Gli intermediari non bancari rivestono un ruolo importante anche nel settore dei pagamenti.

Gli istituti di pagamento e di moneta elettronica attivi in Italia detengono quote rilevanti nel mercato del convenzionamento dei commercianti per l’accettazione delle carte (acquiring; 63%), delle rimesse (97%) e delle reti di prossimità (ossia piccoli esercenti che incassano prevalentemente bollettini per conto degli intermediari; 34 per cento). Il settore dell’emissione delle carte di credito o di debito, dei bonifici e degli addebiti diretti è invece riconducibile per tre quarti alle banche.

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