Nel IV trimestre del 2023, sulla base dell’analisi di Banca d’Italia su oltre 1500 agenti immobiliari, la dinamica congiunturale dei prezzi delle abitazioni si sarebbe attenuata.
Sono prevalsi i giudizi di stabilità (espressi dal 65 per cento degli agenti), mentre la percentuale di operatori che hanno riportato un aumento delle quotazioni ha continuato a ridursi.
Nel complesso, lo sconto medio, rispetto alle richieste iniziali del venditore, resta ancora contenuto e pari all’8,6 per cento in linea con i valori degli ultimi trimestri.
Circa un terzo degli agenti ha tuttavia indicato uno sconto superiore, fra il 10 e il 30 per cento. Il tempo trascorso tra l’affidamento dell’incarico e la vendita è rimasto appena sopra il minimo registrato dall’inizio della rilevazione nel primo trimestre del 2023.
Le vendite hanno riguardato prevalentemente abitazioni preesistenti, di piccole dimensioni (meno di 80 mq) e con classe energetica bassa ((F e G).
La quota di agenzie che hanno venduto almeno un’abitazione è diminuita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per il quarto trimestre consecutivo, restando tuttavia ancora su livelli ben superiori alla media pre-pandemia.
Sempre rispetto al periodo corrispondente del 2022, è aumentata la percentuale di operatori per i quali è salito il numero di incarichi inevasi.
È rimasta prevalente e superiore al 40 per cento la quota di agenti che riscontrano un calo dei nuovi incarichi a vendere rispetto al periodo precedente.
Il 27 per cento degli operatori segnala la difficoltà nel reperimento del mutuo da parte degli acquirenti tra le cause prevalenti di cessazione dell’incarico a vendere.
Resta sostanzialmente stabile, al 77 per cento, il rapporto tra mutuo e valore dell’immobile. L’assenza di un prezzo di equilibrio fra domanda e offerta (sia per proposte troppo basse sia per richieste troppo elevate) rappresenta la causa prevalente di cessazione dell’incarico a vendere per più del 50 per cento degli agenti.
Gli operatori hanno confermato la tendenza al rialzo dei canoni di locazione, in linea con l’aumento pressoché ininterrotto dall’inizio del 2022 dell’indice dei prezzi degli affitti.
La maggiore domanda è determinata principalmente dalla difficoltà di acquistare un’abitazione, specie nelle aree urbane più popolose. La preferenza per gli affitti brevi, di contro, è il principale freno all’offerta , oltre il 45 per cento degli agenti infatti ha riportato un calo dei nuovi incarichi a locare rispetto al periodo precedente, mentre appena l’8 ne ha segnalato un aumento…
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