PLTV presente al convegno su “Un Altro Modo di Fare Banca”, organizzato nell’ambito delle celebrazioni per il 70* anniversario di BCC Milano, ha visto la presenza di illustri personalità del settore del credito, del mondo cooperativo e delle istituzioni ed è stato un momento di riflessione e approfondimento su un modello le cui peculiarità, dopo molti decenni di storia, conservano intatta la propria carica innovativa.
A introdurre l’evento, aperto a tutta la cittadinanza, il presidente di BCC Milano Giuseppe Maino che, nel ricordare la storia della Banca, ha ricostruito i profondi valori che ancora oggi guidano l’istituto di credito cooperativo. “A Carugate 70 anni fa furono il parroco don Enrico De Gasperi, il conte Flavio Melzi d’Eril e il sindaco Andrea Gilardi, a promuovere la costituzione di una Cassa Rurale ed Artigiana con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico del paese e il raggiungimento del benessere sociale per le famiglie. Da allora la nostra missione non è cambiata – ha dichiarato il presidente Maino. – Con i nostri servizi, infatti, garantiamo sviluppo, lavoro e investimenti; con il mutualismo regaliamo sostenibilità e benessere sociale. Non siamo quindi semplicemente un istituto di credito, ma siamo una risposta ai bisogni profondi delle nostre comunità e alle esigenze primarie delle persone, la chiave di volta di un’economia circolare che porta innovazione e progresso”.
Dopo i saluti istituzionali di Luca Maggioni, sindaco di Carugate, Alessandro Azzi, presidente di Federazione Lombarda BCC e Luca Bianchi, vicedirettore Banca d’Italia Milano, a confrontarsi sul tema del modello mutualistico nella prima tavola rotonda del pomeriggio – Cooperazione di Credito, un modello innovativo da 140 anni – , sono stati il presidente di Federcasse Augusto dell’Erba, il direttore generale del Gruppo BCC Iccrea Mauro Pastore e la presidente della Fondazione Centesimus Annus pro Pontifice Annamaria Tarantola. Al centro del dibattito, il modello bancario introdotto in Italia nel 1883 dal giovane Leone Wollemborg, fondatore della prima Cassa Rurale italiana, per contrastare il fenomeno dell’usura e dare possibilità di sviluppo ai ceti sociali economicamente più arretrati. Un modello di Banca vicino al territorio che, grazie alla capacità di ascolto, ne conosce bisogni ed esigenze e fa profitto restituendo un impatto positivo sulle persone e sull’ambiente. Un modello che, dopo 140 anni, risulta ancora attuale, efficiente e innovativo.
A seguire questo primo dibattitto, l’approfondimento della professoressa Elena Beccalli, preside della Facoltà di Scienze bancarie e direttrice del Centro di Ricerca sul Credito Cooperativo dell’Università Cattolica di Milano, sulle sfide della finanza globale che il credito cooperativo si trova oggi a dover fronteggiare. Nella sua relazione ha sottolineato l’importanza della digitalizzazione che negli ultimi dieci anni ha cambiato anche il sistema bancario e al contempo la necessità di preservare il ruolo fondamentale della relazione e della prossimità come fattori di successo, in particolare nelle aree rurali e nei territori ricchi di tessuto micro imprenditoriale.
La seconda tavola rotonda – BCC e istituzioni, alleanza per lo sviluppo del territorio – ha approfondito il ruolo fondamentale della collaborazione tra istituzioni locali, enti pubblici e banca del territorio nel favorire lo sviluppo locale e nel sostenere tutti quei servizi che contribuiscono ad accrescere la qualità della vita delle persone.
“Le BCC hanno dimostrato di essere in grado di interpretare le esigenze delle imprese che dal 2015 faticano ad accedere a forme di credito da istituti bancari più grandi – ha sottolineato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo. E la forza delle BCC sta proprio nella capacità di ascolto e nella vicinanza ai territori: pensiamo a come il Welfare, le cooperative sociali, il settore della cultura, delle associazioni sportive trovino sponda finanziaria proprio nel credito cooperativo, decisivo nel rendere possibile, per esempio, il welfare di comunità.”
“L’esempio virtuoso delle BCC innerva il territorio milanese e si fa strumento di innovazione sostenibile, prossimo anche alle situazioni di fragilità per trasformarle e rafforzarle – ha commentato Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano. – Lo vediamo ogni giorno realizzato nei progetti di politiche alimentari sostenibili e contro gli sprechi alimentari che abbiamo condiviso, ed è certamente riflesso nell’immagine di Cristina Trivulzio di Belgiojoso, a cui è dedicata la statua nell’omonima piazza del centro di Milano, realizzata grazie alla lungimiranza di BCC. Abbiamo voluto raccontare insieme l’opera di una donna che ha coniugato spirito imprenditoriale e solidarietà, entrambe caratteristiche ambrosiane che ci accomunano”.
“Senza gli istituti di credito e senza le Banche di Credito Cooperativo, non riusciremmo solo con il nostro contributo a garantire che le nostre aziende continuino a investire – ha sottolineato Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia. – È un ecosistema che si muove assieme anche grazie all’innovazione che ci rende competitivi a livello internazionale. BCC Milano ha un ruolo fondamentale verso il territorio e mi auguro che continui a essere per le Comunità, esattamente come le aziende lombarde, un protagonista al contempo economico, sociale e culturale.
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