redazione
Tra attacchi cyber, incidenti e violazioni della privacy, i casi registrati nel primo semestre in Italia sono stati 1.572, un numero enorme superiore ai 1.356 casi di tutto il 2021. È quanto rileva l’Osservatorio Cybersecurity di Exprivia che ha realizzato un’analisi approfondita sulle minacce informatiche.
Nonostante la curva di crescita complessiva dell’intero semestre, il report evidenzia comunque un lieve calo del 5% (766 casi) tra aprile e giugno, rispetto gli 806 del primo trimestre dell’anno.
Nel dettaglio, sono stati riscontrati nel secondo trimestre: 381 attacchi, 359 incidenti di sicurezza e 26 violazioni della privacy.
Il finance si conferma il settore preferito dagli hacker con un aumento del 14% (326 casi), ovvero il 43% del totale degli attacchi.
Segue il settore software/hardware, in particolare società ICT, di servizi digitali, piattaforme di e-commerce, dispositivi e sistemi operativi, che principalmente subiscono il furto di dati, come credenziali di accesso o informazioni sensibili, con un +40% dei casi (130) rispetto al trimestre precedente, e il 17% degli attacchi totali.
Sale al terzo posto il settore industria, con 68 casi, mentre la pubblica amministrazione con 47 fenomeni segna un decremento del 57%, anche grazie a campagne di informazione in ambito cybersecurity da parte degli enti governativi.
Ci si chiede come potranno rispondere gli assicuratori a queste crescenti pressioni che non riguardano certo solo il nostro Paese.
Il settore delle assicurazioni cyber ha dovuto far fronte al mix di un forte incremento di attacchi ransomware (+93% nel 2021 a livello globale), di tecniche sempre più sofisticate utilizzate da gruppi di hacker ben strutturati e premi delle coperture in forte crescita.
Tutto ciò non sembra spaventare gli assicuratori che, secondo uno studio effettuato da Panaseer – piattaforma di monitoraggio per la sicurezza cyber aziendale – non hanno intenzione di abbandonare il mercato. Secondo il sondaggio svolto tra maggio e giugno, su oltre 400 feedback di manager del mondo delle polizze equamente divisi tra Stati Uniti e Regno Unito, l’84% degli intervistati ha detto che continuerà a offrire nei prossimi tre anni assicurazioni cyber.
Se sarà così, i problemi non saranno quindi sul fronte dell’offerta dei prodotti, quanto nell’impossibilità di molti di assicurarsi per via degli aumenti significativi delle coperture cyber che potrebbero presto diventare insostenibili.
L’edizione 2022 del Global Insurance Market Index di Marsh conferma questo trend, osservando che i tassi assicurativi delle polizze cyber sono aumentati del 110% negli Stati Uniti, nel primo trimestre dell’anno.
La maggior parte degli assicuratori ascoltati da Panaseer si aspetta una continua crescita dei prezzi delle coperture cyber nel prossimo biennio. Un trend che favorisce il fenomeno dell’autoassicurazione, con le organizzazioni chiamate ad accantonare somme per coprirsi in caso di violazione.