Dopo la crescita del 4,6% del 2022, nel 2023 in Europa è in arrivo una contrazione del credito bancario al settore privato, che in Italia è stimato in calo dell’1,8%.
Una media negativa a cui contribuiscono, in proporzioni diverse, tutte le diverse forme di prestito. Nel nostro Paese, per l’anno prossimo, l’EY European Bank Lending Economic Forecast prevede: -1,5% per il credito al consumo; -2,8% per il credito alle imprese; -0,3% per i prestiti ipotecari, in discesa per la prima volta dal 2014, a causa soprattutto dell’impoverimento dei redditi dei nuclei familiari e del rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce, che andrà avanti ancora per tutto il 2023 (e a cui il nostro Paese è particolarmente esposto a causa dell’elevato debito pubblico).
“Il 2023 sembra essere l’anno più impegnativo dalla fine della crisi finanziaria e della successiva crisi dell’Eurozona – commenta Stefano Battista, Italy Financial Services Market Leader di EY -, ciò rende ancora più importante che banche e istituzioni facciano sistema per affrontare un primo semestre 2023 sicuramente complesso”. La crisi, però, durerà poco.
Con la fine della paventata recessione economica e della stretta monetaria da parte di Francoforte, nel 2024 in Italia è attesa la ripresa di tutti i segmenti creditizi: +1,4% dei mutui, +2,2% del credito al consumo e +1,1% per i prestiti alle imprese. Un incremento totale dell’1,3%, con i prestiti bancari netti dati in ulteriore aumento dell’1,9% nel 2025. Ancora meglio in Ue dove – se la guerra ucraina non subirà un’escalation e se inflazione e caro energia si mitigheranno – nel 2024 i prestiti bancari potrebbero tornare a crescere anche del 2,4% e poi del 3,7% nel 2025.