di Piergiorgio Giuliani, vicedirettore
Negli ultimi tempi è diventato di moda parlare di Intelligenza Artificiale: se ne discute nei talk show, si utilizza il termine nella pubblicità di molti apparecchi elettronici, se ne discetta in molteplici articoli di stampa. Tuttavia pochi sanno esattamente cos’è l’intelligenza artificiale, anche perché il termine, allo stato attuale è tremendamente fuorviante. Con questo articolo, suddiviso per motivi di spazio in due parti, voglio fare chiarezza.
La storia dell’IA inizia negli anni ’50, quando Alan M. Turing teorizzò la possibilità di realizzare sistemi artificiali intelligenti. Nell’ambito della sua ricerca, è di rilevante importanza il celebre Test di Turing, studiato per determinare le caratteristiche che una macchina dovrebbe possedere per simulare i processi logici e l’intelligenza umana.
Nell’estate del 1951, McCarthy e altri studiosi organizzarono una conferenza di due mesi a Dartmouth, con l’obiettivo di discutere la teoria dell’automazione, lo sviluppo delle reti neurali e gli studi sull’intelligenza umana. Durante l’incontro, venne proposto di creare una macchina capace di imitare le funzioni umane, basandosi sulla teoria che ogni aspetto dell’intelligenza e dell’apprendimento umano potesse essere descritto in modo preciso. Il risultato dell’incontro fu la creazione dei primi modelli di tecnologie dotate di intelligenza artificiale.
Nel 1969, con la pubblicazione dell’opera “Perceptrons” di Minsky e Papert, si comprese che i sistemi realizzati fino ad allora non potevano ancora operare come la mente umana, determinando l'”Inverno dell’AI”, una fase in cui l’Intelligenza Artificiale fu considerata un tabù nel campo dell’informatica per oltre un decennio.
Oggi, grazie a importanti sviluppi tecnici degli ultimi vent’anni, l’AI è nuovamente al centro delle ricerche scientifiche. L’IA può essere può essere suddivisa in tre tipologie differenti:
Nello specifico: l’intelligenza artificiale debole (ANI), conosciuta anche come IA ristretta, è l’unico tipo di intelligenza artificiale che è stato realizzato con successo fino ad oggi. L’IA debole è focalizzata sugli obiettivi e progettata per eseguire compiti specifici, come il riconoscimento facciale, il riconoscimento vocale, la guida autonoma o la ricerca su Internet. Sebbene queste macchine possano sembrare intelligenti, in realtà operano all’interno di limiti ed errori, per questo motivo vengono definite IA deboli.
L’IA debole non imita o riproduce l’intelligenza umana, ma semplicemente simula il comportamento umano basandosi su una serie di parametri limitati che possiede. Ad esempio, consideriamo l’assistente virtuale Siri su iPhone, che esegue il riconoscimento vocale e linguistico, le auto a guida autonoma che utilizzano il riconoscimento visivo. Questi sistemi possono solo apprendere o essere programmati per completare compiti specifici.
L’IA debole si basa sull’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) per eseguire le sue attività. La NLP è evidente nei chatbot e in altre tecnologie di IA simili, consentendo all’intelligenza artificiale di interagire con gli esseri umani in modo che appare naturale e personalizzato, comprendendo il linguaggio parlato e scritto.
L’IA debole inoltre, può essere di due tipologie: o reattiva o avere una memoria limitata. L’IA reattiva è molto semplice e non ha memoria o capacità di memorizzare dati, simile alla capacità della mente umana di rispondere a diversi stimoli senza esperienza precedente. L’IA con memoria limitata è più avanzata e ha la capacità di memorizzare e apprendere dai dati, permettendo alle macchine di utilizzare dati storici per prendere decisioni informate.
La maggior parte delle forme di intelligenza artificiale sono IA con memoria limitata, che sfruttano grandi quantità di dati per il deep learning. Questo consente esperienze di intelligenza artificiale personalizzate, come assistenti virtuali, motori di ricerca che memorizzano dati e personalizzano esperienze future in base a essi e l’applicativo CRM di marketing.
Nel prossimo articolo si parlerà di ‘Intelligenza Generale Artificiale (AGI), nota anche come IA forte o IA profonda e di Super Intelligenza Artificiale (ASI).
Facciamo chiarezza sull’Intelligenza Artificiale (Seconda parte)