Il Governatore di Banca d’italia, Fabio Panetta è appena intervenuto all’evento di Celebrazione dei 60 anni di ICCREA, parlando di ” La Disinfezione nell’area Euro e le Opportunità per l’Economia Italiana”.
PLTV, presente all’evento, presenta una sintesi…
…Nel suo insieme, il sistema bancario italiano gode di una soddisfacente condizione reddituale e patrimoniale. Anche grazie alle politiche pubbliche attuate in anni recenti a livello sia europeo sia nazionale, esso ha superato senza grandi difficoltà le conseguenze economiche della pandemia e dell’invasione dell’Ucraina.
I prestiti deteriorati in rapporto a quelli complessivi sono in calo continuo dal picco del 2015 La redditività del capitale è salita a livelli che non si registravano da prima della crisi finanziaria globale, sulla spinta dei ricavi da interessi e del calo delle rettifiche sui crediti. Il coefficiente relativo al patrimonio di migliore qualità ha raggiunto il massimo storico del 15,6 per cento.
La positiva situazione delle banche conferisce stabilità all’intero sistema finanziario italiano. È un punto di forza per l’economia nel suo complesso, come hanno espressamente sottolineato primarie agenzie di rating internazionali nei giudizi formulati di recente sull’Italia.
Con l’indebolimento della congiuntura economica in Europa e in Italia, alcuni fattori che hanno finora rafforzato le banche potrebbero venire meno nei prossimi mesi.
Secondo nostre proiezioni, l’effetto congiunto del rallentamento ciclico e degli alti tassi d’interesse potrebbe provocare un’inversione della dinamica dei crediti deteriorati.
Il livello relativamente elevato dei tassi ufficiali contribuirebbe a innalzare il costo della raccolta e a comprimere i ricavi da interessi. Le condizioni di liquidità diverranno meno favorevoli per effetto della contrazione del bilancio dell’Eurosistema.
Occorre operare fin d’ora per mitigare questi rischi, adeguando tempestivamente le rettifiche di valore all’evoluzione della qualità del credito. I piani di finanziamento vanno adattati alla minore offerta di liquidità e prontamente attuati. Nelle scorse settimane abbiamo sollecitato in tal senso le banche sotto la nostra diretta supervisione.
Il sistema bancario italiano è in grado di gestire sviluppi sfavorevoli. Ci si può attendere che nel prossimo biennio la sua redditività si riduca, ma rimanga ampiamente positiva.
La restrizione monetaria attuata dalla BCE è stata necessaria e queste condizioni monetarie dovranno rimanere restrittive per il tempo necessario a consolidare la disinflazione.
Inoltre la stretta monetaria ha sin qui prodotto solo parte dei suoi effetti, e in base all’esperienza passata continuerebbe a frenare la domanda anche in futuro. Ad esempio, nei prossimi mesi verrà a scadenza un ammontare cospicuo di debiti a medio e a lungo termine e a tasso fisso contratti da famiglie e imprese nel periodo di bassa inflazione. I rinnovi avverranno a tassi maggiori, con effetti negativi su consumi e investimenti.
L’attuale correzione monetaria differisce da quelle precedenti. Essa produce effetti non solo mediante la tradizionale manovra sui tassi ufficiali, ma anche attraverso una contrazione del bilancio dell’Eurosistema, che comporta un calo della liquidità in circolazione.
Da un lato, la riduzione della consistenza dei titoli detenuti dalle banche centrali spingerà al rialzo i rendimenti delle attività finanziarie, con ulteriori effetti restrittivi.
Dall’altro lato, la minore offerta di liquidità si ripercuoterà sulle condizioni del mercato creditizio. La flessione delle riserve bancarie accentuerà la concorrenza nel mercato dei depositi, provocando nuovi aumenti dei costi di finanziamento delle banche e possibili, ulteriori incrementi dei tassi sui mutui e sui prestiti alle imprese.
L’evidenza empirica indica inoltre che una diminuzione delle riserve in eccesso delle banche comprime l’offerta di credito.
A sua volta, la riduzione delle scorte liquide delle imprese renderà le scelte di investimento più sensibili al rialzo dei tassi.
Per queste ragioni, è necessario procedere con cautela nel processo di normalizzazione del bilancio dell’Eurosistema. Dopo aver innalzato i tassi ufficiali a un livello che consentirà di riconquistare la stabilità dei prezzi, una brusca contrazione del bilancio dell’Eurosistema – dopo quella già rapida dei mesi scorsi – avrebbe effetti restrittivi sull’economia che non sarebbero giustificati dalle prospettive dell’inflazione.
Dopo la ripresa registrata all’indomani della pandemia, l’economia italiana è in una fase di ristagno, come del resto quella europea. Secondo le previsioni disponibili, l’attività produttiva dovrebbe accelerare nei prossimi mesi; nel 2024 la crescita rimarrebbe inferiore all’1 per cento.
La priorità è ora scongiurare il rischio di tornare agli insoddisfacenti tassi di crescita degli ultimi due decenni, facendo leva sui segni di vitalità economica emersi sinora…
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https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-governatore/integov2023/Panetta-30.11.2023.pdf