PLTV riporta un estratto dell’intervento del Segretario Generale dell’IVASS Stefano De Polis su rischio climatico e ruolo delle assicurazioni nel settore agricolo alla Conferenza “L’agricoltura trentina: strumenti finanziari e assicurativi nel contesto del cambiamento climatico”, organizzata dalla Banca d’Italia di Trento.
…L’equilibrio e l’efficacia del sistema di interventi pubblici in agricoltura richiede decise azioni di adattamento per rendere sostenibili gli impatti economici del cambiamento climatico e meteorologico.
Deve farsi strada l’adozione di evolute pratiche di risk management in cui si integrano azione pubblica e iniziativa privata.
Alla prima competono le politiche di salvaguardia del territorio e di sviluppo del settore; alle imprese di integrare al meglio i Piani di Gestione individuale del rischio (PGRI) basati sui dati del fascicolo aziendale, obbligatori per accedere ai contributi e finalizzati a definire a livello di singola azienda strategie di prevenzione e di mitigazione dei danni.
Quale sarebbe il rischio delle aziende della piana rotaliana in assenza di opere idrauliche pubbliche volte a prevenire esondazioni dell’Adige o di strumenti di protezione passiva delle colture, quali ad esempio le reti antigrandine?
A livello di imprese occorre rifuggire approcci meramente burocratici e disegnare un processo strutturato di risk management, integrato nella cultura aziendale, che porti all’identificazione dei rischi, allo sviluppo di una pianificazione strategica in grado di mitigarli e controllarli, all’avvio delle attività necessarie per ridurne al minimo l’impatto negativo sugli obiettivi aziendali, per preservare l’organizzazione e la generazione di valore.
Serve un approccio olistico basato su più pilastri:
1) la promozione a livello nazionale e locale di politiche agricole che rafforzino la resilienza delle aziende mediante investimenti in progetti di difesa attiva e strategie di mitigazione dei rischi;
2) gli investimenti in ricerca e innovazione tecnologica che coinvolgano le stesse aziende e/o i consorzi che le rappresentano, per sviluppare pratiche agricole sostenibili e colture resistenti; 3) la diffusione e la promozione di una cultura della gestione del rischio responsabile.
In questo processo le tecnologie e la digitalizzazione possono venire in soccorso per aprire le porte ad una nuova visione imprenditoriale.
L’evoluzione nella capacità di leggere e utilizzare i dati climatici attraverso la gestione di metadati e le rilevazioni da satellite e radar, successivamente elaborati da algoritmi in modelli e scenari climatici, sono strumenti fondamentali anche per l’agricoltura.
È importante investire in innovazione. Questi investimenti riguardano principalmente la meccanizzazione e a seguire le fasi di impianto, semina, lavorazione del suolo, irrigazione e innovazione di strutture ed edifici. Nelle Province autonome di Trento e Bolzano le aziende che investono in nuove soluzioni sono, rispettivamente, il 32% e il 45% del totale (contro un 11% medio registrato a livello nazionale).
Contributi a favore di investimenti in innovazione e tecnologie digitali sono stati recentemente messi a disposizione degli agricoltori da parte delle Provincie di Trento e di Bolzano a valere sui fondi del PNRR…
La Legge di bilancio del 30 dicembre 2023 n. 213 ha introdotto l’obbligo per le imprese di stipulare, entro il 2024, una copertura assicurativa contro le calamità naturali e gli eventi catastrofali: alluvioni, frane, inondazioni, esondazioni e terremoti.
La norma non si applica alle imprese agricole. Ad eccezione dei terremoti e delle frane, gli eventi coperti dalla nuova previsione di legge sono infatti sovrapponibili a quelli previsti dalle polizze agricole agevolate.
Sta alle imprese valutare l’opportunità di estendere le coperture – come buona pratica di gestione integrata dei rischi – con appendici di polizza facoltative.
Questo argomento sarà anche trattato il 25 marzo a Italy Protection Forum
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