di Giuseppe Gaetano, chief editor
Nel 2022 l’ancor giovane fintech italiano si è aggiudicato oltre un miliardo di flussi raccolti e, con oltre 700 milioni di euro, è al primo posto tra gli investimenti del Venture Capital.
L’ultima analisi di EY, che analizza un ecosistema di 100 start up italiane, fotografa un comparto che attrae importanti capitali anche internazionali ma bisognoso di accordi con banche e compagnie assicurative per svilupparsi. L’ondata di digitalizzazione, però, ha aumentato parallelamente anche l’esposizione ai rischi cyber per le infrastrutture digitali delle imprese, soprattutto quelle assicurative e finanziarie, che sono le più ricche ed evolute. Secondo il Rapporto Clusit 2022, tra il 2018 e il 2022 gli attacchi hacker globali sono cresciuti del 53% e la tensione geopolitica internazionale sta accrescendo il pericolo di una sofisticata guerra cibernetica mondiale.
Il Pnrr ha stanziato 623 milioni per la cybersecurity: l’obiettivo è supportare le aziende nell’adozione di soluzioni avanzate e sviluppare una maggiore cooperazione tra pubblico e privato nella gestione della sempre maggiore frequenza e gravità dei danni, condividendo informazioni e best practice per creare una rete di difesa comune. Alle risorse Ue si aggiungono due fondi nazionali stanziati con la Legge di Bilancio 2023: il Fondo per l’attuazione della Strategia nazionale di cybersecurity, che ha stanziato 270 milioni di euro fino al 2025 e altri 150 annui dal 2026 al 2037 da investire nell’autonomia tecnologica in ambito digitale; e un secondo Fondo dotato di 130 milioni al 2025, per la gestione dei progetti di sicurezza informatica.
In questo contesto il settore assicurativo gioca un ruolo fondamentale nell’accompagnare professionisti e imprese nel limitare i danni mediante prodotti adeguati e al tempo stesso deve tutelare se stesso, visto che le polizze digitali sono destinate a crescere esponenzialmente nei prossimi anni. Interruzioni di attività; responsabilità civile e danni a terzi provocati da violazioni; perdita di dati (non necessariamente per attacchi informatici ma anche a causa di malfunzionamenti del sistema); furto di brevetti, marchi o altra proprietà intellettuale: sono diversi i rischi che le polizze cyber possono coprire, ritagliandole sullo specifico business del cliente. Secondo il nuovo report di Research & Markets, il mercato globale del cyber risk raggiungerà i 32,6 miliardi di dollari nei prossimi sei anni, con un tasso di crescita annuale composto del 18,8%: un salto notevole, rispetto ai 6 miliardi di dollari totalizzati nel 2019. Il risk management, insomma, è destinato a diventare una leva strategica di impresa.
https://www.pltvbroker.it/2023/01/23/cyber-risk-incalcolabile-assicurazioni-vittime-e-salvatrici-il-punto-sulle-polizze-e-lopzione-cyber-cat-bond/