L’assemblea dei soci di Cherry Bank ha detto sì all’incorporazione di Banca Popolare Valconca.
È l’ultimo step dopo l’ok, sabato, di quella dell’istituto di credito romagnolo che ha approvato col 96% dei voti la fusione che le consentirà di mantenere il proprio brand territoriale e recuperare redditività e sostenibilità attraverso l’integrazione con un player specializzato, capace di intercettare opportunità di mercato ad elevata marginalità. L’operazione s’inserisce nel solco della “mission strategica affidataci dalla Banca d’Italia un anno fa” dicono i commissari straordinari, “convinti che avrà effetti positivi per azionisti, clienti, personale e territorio”.
“Ci metteremo immediatamente al lavoro in stretta collaborazione con i nostri nuovi colleghi, con l’obiettivo di costruire una squadra coesa” aveva già dichiarato l’ad di Cherry, Giovanni Bossi, accogliendo “con entusiasmo l’esito positivo della votazione: vogliamo contribuire al successo della nuova entità, integrandoci con i territori e offrendo soluzioni di eccellenza ai clienti esistenti e a quelli nuovi”. “Guardiamo con fiducia al futuro della banca – afferma oggi – che risulterà patrimonialmente più grande, finanziariamente sostenibile e pronta per essere un aggregatore sul mercato”.
Ora che dai comparti imprese e gestione di Npl, la presenza sul territorio nazionale si estende al segmento retail “l’obiettivo è realizzare un nuovo modello di business che offra una gamma ancora più ampia di servizi finanziari e di soluzioni di qualità e su misura per ogni esigenza, creando valore sul lungo termine per tutti i clienti e gli stakeholders”. La svolta, di cui è previsto il closing entro la fine del 2023, dopo la bocciatura nel 2022 del progetto di fusione con Blu Banca.
Cherry Bank: autorizzata da Bankitalia la fusione con Banca Valconca