Oltre l’80% dei contratti collettivi nazionali prevede l’iscrizione obbligatoria e automatica ai fondi negoziali della sanità integrativa e diverse compagnie e banche, da ultima ING, la offrono anche ai collaboratori autonomi.
Ania rileva numeri in costante crescita sul fronte sanitario assicurativo: i premi contabilizzati del ramo malattia nel 2021 sono stati pari a 3,3 miliardi di euro, +5,6% rispetto all’anno precedente. La nuova produzione, pari a 621 milioni, è aumentata del 14,2% grazie soprattutto alle polizze collettive: delle 349mila posizioni in più aperte in 12 mesi, circa 200mila si devono all’adesione ai Ccnl. La garanzia rimborso spese mediche rappresenta il 76,6% dei premi contabilizzati, per un importo pari a 2,5 miliardi, +21,5% annuo.
I nuovi contratti di lavoro sottoscritti nel 2022 e a inizio 2023 fanno ipotizzare continuità nel trend, anche perché il servizio nazionale ha ormai quasi completamente abdicato alla funzione preventiva: attualmente ha una spesa intorno a 127 miliardi all’anno, mentre quello privato ne macina 4 di spesa intermediata e ben 36 out of pocket. Ovvio che una maggiore integrazione pubblico-privato migliorerebbe il livello delle prestazioni e potrebbe abbassare i premi: i rischi per le polizze malattia sono già stati messi in evidenza da un recente report firmato Aon.
Anche il fronte previdenziale è sensibile e il comparto assicurativo detiene oltre due terzi delle masse gestite. Secondo i dati Covip, a fine 2022 le forme pensionistiche complementari sono 10,3 milioni: 564mila in più (+5,8%) rispetto a fine 2021: corrispondono a 9,2 milioni di lavoratori (+5,4%), un terzo del totale. Stiamo parlando complessivamente di un terzo dei lavoratori: una strada obbligata, alla luce della maggiore aspettativa di vita e degli assegni base dei futuri pensionati, ormai poco sopra la metà del salario percepito in attività, da imboccare in giovane età se si vuole mantenere un tenore dignitoso.
https://www.pltvbroker.it/2022/11/25/la-crescita-della-spesa-sanitaria-privata-rischia-di-mettere-in-crisi-la-tenuta-delle-polizze-malattia/
