Nel 2021 le catastrofi naturali hanno provocato danni economici a livello mondiale per 270 miliardi di dollari, con un aumento del 33% rispetto all’anno precedente, in cui il conto finale fu di 203 miliardi.
Le catastrofi per cause umane hanno invece ridotto il loro impatto da 14 a 10 miliardi di dollari portando il totale, tra danni naturali e danni provocati dall’uomo, a quota 280 miliardi di dollari (+29% sui 217 del 2020).
Questo emerge dall’ultimo Sigma pubblicato da Swiss Re, secondo la quale solo 119 miliardi delle perdite totali erano assicurate. Un bilancio che, tra l’altro, sale da tempo costantemente ad una media tra il 5% e il 7% l’anno
“Le perdite da catastrofi naturali continuano ad aumentare e nel 2021 il totale è stato di nuovo superiore alla media del decennio, che è di 226 miliardi. C’è un significativo gap di protezione in tutto il mondo e in Italia in particolare” afferma Daniela D’Andrea, ceo Swiss Re Italia. “Sono molte le azioni che il settore assicurativo può adottare: dalla promozione di misure preventive allo sviluppo di soluzioni assicurative innovative per rendere più efficace la risposta a un evento avverso”.
Numerose catastrofi naturali hanno colpito il pianeta lo scorso anno e le alluvioni sono state particolarmente devastanti in Europa, Cina e Stati Uniti.
Secondo Swiss Re è prevedibile che il cambiamento climatico produca eventi meteorologici sempre più frequenti ed estremi nei prossimi anni: aumento della produzione di ricchezza, crescita demografica, processo di urbanizzazione nelle aree soggette a disastri sono fenomeni che possono contribuire ad un aumento delle perdite dovute a catastrofi naturali. Tra l’altro, ad essere più colpiti saranno i territori meno sviluppati.
Se le perdite dovute agli uragani restano le più pesanti – anche a causa della devastazione provocata da “Ida”, che ha causato danni per più di 30 miliardi di dollari – tuttavia è in preoccupante crescita il fenomeno delle alluvioni.
Causano più di un terzo dei decessi e pesano sempre di più in termini economici: 82 miliardi di dollari (il 23% delle perdite totali), di cui solo poco più di 20 erano assicurati. Swiss Re rileva che negli ultimi dieci anni solo il 5% dei danni provocati da alluvioni era assicurato e anche oggi le coperture restano basse, con una media che in Asia è del 7%, mentre in Europa sale al 34%.
“Le inondazioni colpiscono quasi un terzo della popolazione mondiale, più di qualsiasi altro evento naturale. Solo nel 2021, abbiamo assistito a più di 50 gravi eventi alluvionali in tutto il mondo – dice Martin Bertogg, head of Catastrophe Perils di Swiss Re – e data la portata della devastazione questo rischio merita la stessa attenzione degli altri, come gli uragani. Anche perché le perdite da inondazione continueranno ad aumentare con il cambiamento climatico e l’urbanizzazione”.
“Le crescenti perdite dovute alle inondazioni sono sempre più evidenti“ aggiunge Jérôme Jean Haegeli, capo economista Swiss Re. “L’anno scorso abbiamo avuto un altro campanello d’allarme: i re/assicuratori devono intraprendere al più presto ulteriori azioni per aiutare persone, imprese e società a diventare più resilienti. Insieme al settore pubblico, l’industria può contribuire ad allontanare lo sviluppo dalle aree ad alto rischio e investire in misure protettive come le infrastrutture verdi. Questo permette ai beni di essere più assicurabili e, nello stesso tempo, di aumentare la crescita economica”.