di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Cresce la raccolta premi della bancassicurazione in Italia nel primo semestre 2024, sia nel ramo Vita ( 55,5 miliardi di euro, +16,3% a/a) – dove le banche si orientano sempre più verso l’internalizzazione – che nel Danni (23,8 mld, +7,9%), dove invece preferiscono instaurare partnership strategiche di lungo termine con compagnie specializzate nella gestione del rischio.
In entrambi i rami aumenta l’importanza delle commissioni legate alle coperture assicurative negli istituti, che costituiscono il 15,9% dei ricavi per le banche commerciali e il 29% per le banche reti.
Il dato che più colpisce della recente ricerca di Excellence Consulting sulle prime 15 banche italiane leader del settore, è però l’aumento delle internalizzazioni Vita del 20% dal 2018: il modello captive consente infatti agli istituti di massimizzare la vendita delle polizze, incrementando la produttività delle reti di oltre il 25% rispetto a joint venture e accordi distributivi, oltre che fidelizzare maggiormente la clientela con un ventaglio di prodotti più ampio e personalizzato.
La recente decisione di UniCredit di internalizzare il business Vita, sciogliendo la storica partnership con Allianz e Cnp, conferma l’intenzione dei grandi gruppi bancari italiani di gestire sempre più in proprio il comparto protection. Dopo un ventennio circa di collaborazione, il nuovo trend è in atto da qualche anno: Intesa Sanpaolo è stata la prima a muoversi nella direzione dell’autonomia dalle compagnie, gestendo direttamente anche le polizze Danni e sviluppando un proprio modello in chiave mutualistica che “consente di declinare in maniera integrata la catena del valore, essendo canali distributivi e fabbriche prodotto parte dello stesso Gruppo – ha ricordato Alessandro Scarfò, AD di Intesa Sanpaolo Assicura, al Cetif Summit 2024 -. Questo ci permette di essere vicini a persone e imprese con un’offerta di protezione modulare e multicanale, anche grazie alla App con cui nel 2023 sono stati gestiti il 25% dei sinistri“. Dal 2014 al 2023 i premi Protection della Divisione Insurance sono cresciuti a un tasso medio annuo del 24%, ma “c’è ancora molto spazio per la crescita” considerando il gap assicurativo italiano.
Dopo Intesa è stata la volta di Banco BPM (a fine 2023 il closing con Generali e CA Assurance) e Credem, che da tempo ha le sue fabbriche prodotto dedicate al settore (pur avendo da poco rinnovato la storica intesa con Reale Mutua nel Danni). Pare che anche MPS voglia disdire gli accordi con Axa prima del 2027. Il fenomeno è in gran parte imputabile al cosiddetto Danish Compromise, che limita l’assorbimento patrimoniale nei bilanci degli istituti di credito per l’attività assicurativa diretta, favorendone dunque l’integrazione dal punto di vista del capitale: in quest’ottica andrebbe letta la scelta di Unipol di diventare primo azionista di Bper e Pop Sondrio e, in Europa, l’acquisizione di Axa Investment Manager da parte di Bnp Paribas. Tranne Intesa, Poste, BNP e Crédit Agricole – che hanno creato compagnie captive – sul mercato Danni – dove nel 2023 la quota Non Auto ha raggiunto il 12,2% ed è in crescita – c’è più spazio alla collaborazione tra player e all’integrazione tra canali fisici e digitali: la stessa UniCredit ha ribadito l’intenzione di andare avanti su questo fronte con Allianz, mentre Banco Desio sta selezionando il proprio partner.
Ciò non toglie che siano ancora numerosissime e importanti le partnership bancassicurative, un universo che PLTV.it segue con focus fin dalla sua nascita. Degni di nota quest’anno, proprio nel Vita: il sodalizio tra Italiana Assicurazioni e Cr Volterra (oltre al rafforzamento della consolidata relazione con Prestitalia); la jv tra BCC Iccrea e Bnp Paribas Cardif (e con Assimoco nel Danni); il rinnovo, qualche giorno fa, della collaborazione tra BPP e Arca; l’ultima alleanza, attiva dal 2025, sarà tra ING e CNP Vita Assicura. Se vogliamo dirle tutte, è stata firmata pure una partnership tra BBVA Italia e AXA nel credit protection. Ma in questi mesi abbiamo parlato anche del successo ottenuto dalla sperimentazione del coaching di CNP Assurances con CR Orvieto (che con BdM Banca è partner anche di Athora): un aspetto, quello formativo, decisivo per specialisti come Net Insurance.
Come vediamo, se alcuni Big del sistema bancario si stanno tramutando in competitor, dalla parte dei player assicurativi resta – tra gli altri – un alleato formidabile: le banche territoriali che con la loro presenza in loco e conoscenza di dinamiche e clientela locale, forniscono una leva strategica per coniugare la digitalizzazione con la vicinanza e la prossimità alla domanda degli utenti. A fronte del -11% annuo segnato dagli attuali 10.725 sportelli dei grandi gruppi, le Bcc ne contano infatti ancora 4.088, il 20,4% del totale, registrando nel 2024 un sostanziale equilibrio tra aperture e chiusure rispetto al 2023. In base alle ricerche più aggiornate, le banche di comunità, di prossimità o come si voglia chiamarle rappresentano di fatto l’unica traccia bancaria in 741 comuni, corrispondenti a 2,3 milioni di cittadini, con la presenza maggiore in Trentino-Alto Adige.
Inoltre le attuali 218 Bcc (Iccrea 114, Ccb 65 e Ips Raiffeisen 39) non contano ancora su commissioni e altri ricavi non derivanti dalla classica intermediazione creditizia, e sono perciò costrette ad assorbimenti patrimoniali più elevati rispetto alle colleghe “significant”. Al di là delle pur notevoli differenze patrimoniali tra una e l’altra, l’obiettivo comune del fronte “territoriale” è aumentare i clienti rispetto alla platea provinciale o regionale di pertinenza, a costo di snaturare leggermente la loro peculiarità. E la bancassicurazione – insieme a risparmio gestito, corporate finance, trading online e gestione di crediti non performing – è una delle vie maestre per aumentare il conto economico con flussi indipendenti dal margine di interesse.
A loro – come emerso nella precedente edizione della manifestazione – è dedicato anche quest’anno uno dei talk del Future Bancassurance Forum 2024 di EMFgroup, in agenda il prossimo mercoledì 20 novembre all’hotel Principe di Savoia di Milano, di cui la nostra testata giornalistica è media partner: l’unico evento italiano che da ormai 12 edizioni raccoglie e premia le eccellenze che si sono distinte sul mercato nell’ultimo anno, è dedicato quest’anno alla memoria del professor Giovanni Manghetti, ex presidente Isvap e CR Volterra, da sempre sostenitore della manifestazione. Ricche di relatori le sessioni di dibattito, in cui si parlerà anche di appetibilità dei prodotti Vita di risparmio in banca, di innovazione dell’offerta Danni per famiglie e imprese, di bancassurance model nei Piani industriali e di creazione di valore per il cliente, in altrettante tavole rotonde con i maggiori player ed esperti del settore, oltre alla presenza e al contributo di importanti istituzioni come Bankitalia, Ivass e ABI.
Per seguire il pomeriggio di dibattito, dal vivo o in streaming nel successivo Tv Show, è sufficiente registrarsi sulla piattaforma online dell’evento, in cui sono presenti anche gli sponsor e il programma completo della giornata di lavori. Di seguito, gli highlights dell’edizione 2023:
Future Bancassurance Awards: scopri i Winners 2023 e rivivi l’Evento