Telecamere di PLTV nella sede ANIA a Roma per un altro “After Event” dell’Italy Protection Forum 2023 di EMFgroup, dedicato al mondo delle polizze agricole.
L’editor in chief Giuseppe Gaetano ha intervistato Umberto Guidoni, co-direttore generale dell’Associazione nazionale imprese assicuratrici. Dopo un punto della situazione sulla ricostruzione in Emilia Romagna, si è parlato di polizze parametriche: una soluzione innovativa per riuscire a quantificare rischi e premi in un campo, quello degli eventi catastrofali legati ai cambiamenti climatici, in cui la stima dei possibili danni resta estremamente difficoltosa, nonostante i modelli predittivi. “La frequenza di tali eventi è aumentata e questo pone delle difficoltà di assicurabilità tradizionale – dice Guidoni -. La definizione di un trigger esclude il tipico principio indennitario ma aiuta molto – anche nel caso della siccità, ad esempio, che ormai è un evento non più improbabile ma possibile in molte aree del Paese – perché stabilisce l’entità dell’evento su cui costruire la polizza” delineando un criterio.
Negli ultimi 10 anni i premi assicurativi sono aumentati ma comunque meno degli indennizzi, che sono raddoppiati ed è chiaro che è necessario incentivare anche le compagnie di assicurazioni oltre che le aziende: “Il settore agricolo è trainante, corrisponde al 15% del Pil nazionale ed è anomalo che il numero di imprese assicurate sia così basso rispetto al mercato potenziale. Una prima ragione è legata alla scarsa conoscenza dei prodotti, gli agricoltori vanno informati sul loro funzionamento. Per quanto ci riguarda, dobbiamo migliorare il modello distributivo cercando di aumentare volumi anche in ambiti meno significativi dal punto di vista dimensionale. Nel Piano di gestione di rischio 2023 del governo ci saremmo aspettati un tentativo di combinare il fondo AgriCat con le polizze private, per creare un doppio meccanismo che consentisse di avere una fascia di rischio più coperta dal sistema”. Tuttavia “i nuovi assicurati hanno una percentuale in più di copertura dal fondo mutualistico e oggi stiamo lavorando con l’Ismea per far sì che nel 2024 si abbia questa combinazione fondo-polizze che renda più intellegibile il ruolo assicurativo, l’importanza di assicurarsi e faccia funzionare meglio questo modello di copertura pubblico-privato”.
A frenare l’obbligatorietà delle polizze “c’è anche il fatto che non sono concepite come un investimento: penso, ad esempio, al paradosso cui per una impresa il fatto di essere assicurata o meno non è rilevante ai fini della valutazione del merito creditizio. Questa mancata percezione del ruolo di tutela dell’assicurazione fa sì che nell’immaginario collettivo l’obbligatorietà venga vissuta come una forma di tassazione”. L’ultima battuta sulla proposta di legge, la n.445 dell’on. Gadda, per sgravare fiscalmente chi sottoscrive una polizza per danni causati all’ambiente, che è l’altra faccia del problema: l’ambiente, ferito, presenta il conto. Non sono infatti solo i fenomeni climatici estremi a creare distruzione, ma spesso anche la mancata messa in sicurezza e tutela del territorio da parte del pubblico: “La prevenzione è sempre raccomandabile – conclude Guidoni – e la logica conseguenza è la maggiore assicurabilità”.
IVASS, Polizze Agricole al passo di Cambiamento Climatico ed Evoluzione Tecnologica