estratto da... Intervento di Daniele Franco Direttore Generale della Banca d’Italia, alla 52a Giornata del Credito
Banche Italiane e Pandemia
…Il ruolo del credito è stato fondamentale nel sostenere le esigenze di liquidità delle imprese.
La capacità delle banche di espandere i finanziamenti ha beneficiato delle misure introdotte dal Governo, in particolare le moratorie e le garanzie sui prestiti, delle misure di politica monetaria espansiva dell’Eurosistema e degli interventi delle autorità di supervisione.
Tra marzo e settembre l’ammontare dei prestiti verso le imprese è aumentato di quasi 58 miliardi; secondo nostre stime tale aumento avrebbe in larga parte soddisfatto il fabbisogno di liquidità delle imprese determinato dall’emergenza Covid-19.
Inoltre, stabilizzando le condizioni finanziarie di famiglie e imprese, le misure di supporto hanno, quanto meno temporaneamente, fortemente rallentato le nuove insolvenze; il flusso di nuovi crediti deteriorati in rapporto ai prestiti, infatti, rimane ancora su livelli storicamente molto contenuti.
La capacità di sostenere l’economia da parte del sistema bancario, oltre che dell’ampiezza delle misure governative, ha beneficiato del rafforzamento pregresso dei loro bilanci.
Negli ultimi anni, su impulso delle riforme regolamentari e dell’azione di vigilanza, le banche italiane hanno migliorato le loro posizioni patrimoniali, hanno potenziato le loro dotazioni di liquidità, hanno smaltito consistenti volumi di crediti deteriorati dai loro attivi.
La crisi, tuttavia, ha iniziato a riflettersi sui bilanci bancari, con una significativa riduzione del rendimento del capitale e delle riserve nel primo semestre, per effetto principalmente dell’aumento degli accantonamenti su crediti, in previsione di un possibile aumento delle insolvenze.
Affinché il deterioramento dei prestiti non comprometta la resilienza delle banche e l’offerta di credito, è fondamentale ottenere significativi recuperi di redditività – anche attraverso la razionalizzazione dei costi e adeguati investimenti in tecnologia – e proseguire con la gestione attiva dei crediti deteriorati che ha contraddistinto gli ultimi anni.
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