Alberto Boidi
Più che una fuga dalle polizze vita, un ritorno fisiologico ai titoli di Stato da parte di quei clienti “mordi e fuggi”, che seguono l’andamento dei tassi con aspettative di mero rendimento finanziario: le polizze vita sono una cosa diversa e tutto sommato “i clienti tengono, non abbiamo difficoltà sul portafoglio ma una buona resilienza visto che molte nuove polizze vengono stipulate, in questo momento registriamo appena un leggero mismatching tra entrate e uscite ma assolutamente nulla di preoccupante“.
Alberto Boidi, direttore Vita di UnipolSai Assicurazioni, ha aperto – in collegamento con Giuseppe Gaetano, negli studi di PLTV – lo speciale Vita che abbiamo dedicato al business, a partire dalle rilevazioni 2022 ufficializzate nelle scorse settimane nelle assemblee annuali di ANIA e IVASS. Nel 2022 abbiamo assistito infatti a un forte incremento della domanda di Ramo I, spinta dall’incertezza macroeconomica, tant’è che nel confronto annuo è l’unico che ha tenuto quanto a raccolta.
Oggi il trend sembra essersi ribaltato. Peggio ancora le multiramo – che dovrebbero tutelare il capitale per la parte di ramo I, offrendo un rendimento maggiore per la parte di ramo III – affondate (-46% a maggio) insieme alle unit linked.
Il gruppo Unipol, avendo oltre 60 gestioni separate, non ha avuto fretta di lanciarsi in campagne sul ramo I: “Abbiamo cominciato da questa primavera con degli ottimi risultati, arrivando a 3 milioni e mezzo di vendita al giorno“. Modificare eccessivamente i prodotti avrebbe significato anche impegnare la rete vendita, già alle prese in questo periodo con un’importante azione di consulenza presso la clientela: per il secondo semestre si punta sulle due multiramo, MixSostenibile e Gestimix, e una nuova gestione separata con partecipazione degli utili.
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