Per il business vita è stato “un semestre complesso, partito molto bene in gennaio, poi crisi di fiducia e tassi di interesse hanno penalizzato l’attività a favore di prodotti non assicurativi e a breve termine, nonostante la bancassurance nel ramo I sia stato trai i pochi asset a crescere nel 2022 e in maniera davvero importante. Ma da quest’estate la situazione è migliorata – afferma Paolo Fumo, chief commercial officer delle compagnie CNP in Italia, intervistato dalla director di PLTV.it Marcella Frati -. Il mercato è estremamente vitale, sul ramo I sono stati creati 16 prodotti in 6 mesi e il comparto sta tornando a crescere: la previsione per il 2024 è di una raccolta netta positiva, con multiramo e ramo III in ripresa“. Intanto, “siamo pronti per il rush di fine anno, stiamo preparando delle importanti novità“.
Anche perché con la soluzione del dossier Eurovita, il mercato delle polizze vita è destinato a tornare un cavallo di battaglia della bancassicurazione: “Il caso ha inciso su Cnp Vita Assicura e Assicurazione che, dedicate al mercato aperto, sono state associate al modello di business di Eurovita“. Preoccupazioni ingiustificate alla luce della Solvency in controtendenza a 190 (e addirittura 440 nella joint venture con Unicredit): “Ora credo che i clienti si siano tranquillizzati sulla volontà sistemica di trovare la soluzione” e questo, assieme anche a un’opera di formazione sistemica delle reti promossa da CNP, sta aiutando a riportare un po’ di razionalità nelle scelte dei consumatori e a riaffermare quelle garanzie di sicurezza e stabilità che sono proprie del settore assicurativo.
Lo stesso clima di incertezza che si respira da mesi ha aumentato l’attenzione verso la protection: “Sta andando benissimo, viaggiamo su una media annua di 80 milioni di euro di premi TCM“. Un comparto che Fumo considera legato non solo al lending ma molto anche alla difesa dei patrimoni, e per cui è strategico il valore della consulenza: “I francesi ci hanno insegnato che l’unica cosa che può si sbagliare con la protezione, è non parlarne con i clienti“.
La Sfida di CNP: far parlare di Capitale Umano i Consulenti Bancari