di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Preservare la biodiversità e le risorse naturali da noi stessi: dall’attività umana che da sempre le sfrutta indiscriminatamente e le minaccia con l’inquinamento ambientale, modificando il clima e rendendole vulnerabili.
Incentivare nelle imprese comportamenti volti alla prevenzione dei danni all’ambiente non è solo una questione di crescita economica e sociale: salvare il nostro habitat significa salvarci la salute e, spesso, la vita. È la sfida del secolo, tanto più in un Paese come l’Italia già di per se a rischio idrogeologico oltre che sismico e drammaticamente sottoassicurato sui danni ambientali e sui beni fisici in pericolo: fabbriche, fattorie, uffici, case. Strutture insidiate da alluvioni, siccità e altri eventi meteo cataclismatici, così come dallo spopolamento dei territori che li segue. In quest’ottica le polizze per danni all’ambiente, strumento purtroppo ancora a bassissima diffusione, rappresentano un supporto alle aziende, per aiutarle nella gestione dei rischi e nella capacità di risarcire i danni eventualmente provocati a falde, mari, terreni, specie: tutto ciò che compromette un bene ambientale finisce col condizionare, trasversalmente, ogni comparto produttivo nazionale.
All’interno dell’After Event dell’Italy Protection Forum 2023, dedicato al mondo delle coperture agricole, le telecamere di PLTV sono state a Roma martedì 9 maggio, nella sala stampa della Camera dei deputati, per la presentazione di una importante proposta di legge: la n.445 di cui è prima firmataria l’on. Maria Chiara Gadda, vicepresidente della Commissione Agricoltura di Montecitorio, sulla “Concessione di un credito d’imposta in favore dei titolari di reddito d’impresa per la stipulazione di contratti di assicurazione, l’acquisizione di certificazioni e l’esecuzione di interventi di prevenzione in materia ambientale“. La legge incentiva i comportamenti virtuosi delle imprese, inclusa la firma di prodotti assicurativi, per garantire una migliore protezione delle risorse naturali e, dunque, della salute delle persone. Per ora, se l’iter parlamentare si concluderà con l’approvazione, si parte con una detrazione fiscale del 20% per gli imprenditori sottoscrittori di tali polizze danni: un prodotto offerto da 22 compagnie italiane a premi anche competitivi, che rappresenta non solo una copertura ma un investimento nella sicurezza e nello sviluppo della propria attività.
Compagnie, broker e riassicuratori sono chiamati infatti a mantenere il passo dei cambiamenti, sia climatici (nel tentativo di frenarli dando per primi esempio di sostenibilità e applicando i criteri Esg al loro business) che dei bisogni dei clienti, trasformando la protection da ombrello anti catastrofe a opportunità di evoluzione. A margine della conferenza abbiamo intervistato Lisa Casali, manager di Pool Ambiente, il consorzio di Coriassicurazione secondo cui finora sono meno del 2% le aziende che hanno sottoscritto una copertura completa per i danni all’ambiente; e il segretario generale dell’AIBA Pietro Negri con cui abbiamo parlato, in questo “gioco di squadra” tra pubblico e privato, del ruolo dei broker come anello di congiunzione tra Pmi e mercato assicurativo, in grado di rappresentare al meglio, a entrambi, l’importanza della considerazione dei fattori Esg nella valutazione del rischio. Tra l’altro mitigare significa anche riuscire a prevedere meglio gli effetti dei cambiamenti climatici, simili nella loro difficoltà di misurazione alle sfide del cyber risk. L’iniziativa politica costituisce un punto di partenza verso l’auspicabile obbligatorietà della protection della natura, e dunque di noi stessi.
Ivass su Assicurazioni Agricole: un mercato Importante da Potenziare