Primo “microcredito di libertà” concesso in Italia a una donna vittima di violenza, che a breve potrà aprire un’attività nel Lazio per affrancarsi economicamente. La notizia è stata annunciata martedì scorso da Marco Paoluzi, responsabile coordinatore dell’area Credito e Banche dell’Ente nazionale per il Microcredito, all’inaugurazione della nuove sede romana di Fidimed: primo intermediario finanziario in Italia ad aver attivato la misura attivare istituita dal Dipartimento Pari opportunità di Palazzo Chigi e gestita dall’Ente pubblico.
“Un ulteriore strumento per uscire dallo stato di bisogno” spiega Paoluzi, dunque non di mera assistenza ma “la creazione di un’idea imprenditoriale, per affrancare le donne dalla dipendenza economica: Fidimed è stato tra i primi operatori finanziari sul territorio a candidarsi all’iniziativa e con loro abbiamo costruito in particolare lo strumento del microcredito imprenditoriale che, attraverso il consorzio di garanzia Fidimed, viene messo a disposizione a livello nazionale“.
Paoluzi tiene a sottolineare la diversità rispetto all’approccio assistenziale che, “pur utile a contrastare nel breve termine l’esclusione sociale, non solleva la persona dal proprio stato di indigenza“, mentre in questo caso “la si rende autonoma con progetti imprenditoriali valutati da una rete di tutor e finanziati dagli istituti convenzionati“. Tra l’altro, rappresenta anche un moltiplicatore occupazionale: “Ogni microimpresa che nasce occupa 2,3 posti di lavoro“.
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